41. Micrometro obiettivo o eliometro di Dollond per il telescopio parallattico da 3 piedi
Londra, 1787
John Dollond Jr. (Londra ?-1804)
Peter Dollond (Londra 1730-1821)
ottone
[Inv. MdS-41]

L'eliometro costituiva un accessorio importante del telescopio parallattico con obiettivo acromatico acquistato nel 1787 dalla ditta londinese Dollond [scheda 38]. L'inventario del 1843 lo descrive come "Un Micrometro obbiettivo o eliometro munito di due manubrj per produrre tanto il suo moto circolare, quanto la separazione delle immagini" ed era stato fornito insieme ad un contrappeso per bilanciare il telescopio e ad un tubo di prolunga per l'oculare.
Si tratta, per questo tipo particolare di micrometro, di una invenzione fatta da Pierre Bouguer (1698-1758) nel 1748 e migliorata da Joseph Fraunhofer, il quale sostituì i due primitivi obiettivi, identici e montati in parallelo sullo stesso tubo, con un obiettivo unico, tagliato a metà lungo l'asse ottico. Le due metà possono scorrere l'una sull'altra, generando ognuna una immagine. Quando i centri delle due metà coincidono, le immagini dell'oggetto in esame si sovrappongono. Viceversa, è possibile far sovrapporre le immagini di due stelle vicine, una volta orientata la linea di separazione delle due lenti e allontanati i rispettivi centri della quantità voluta. Come per il micrometro, è necessario determinare prima a quanti secondi d'arco corrisponda lo spostamento di un millimetro di un centro rispetto all'altro. Fu con il secondo esemplare costruito da Fraunhofer che Bessel effettuò le prime misure di parallassi stellari (si veda a questo proposito Parte I, par. 13).
Nel nostro caso, invece di un sistema ottico da sostituire all'obiettivo, si tratta di un vero e proprio sistema addizionale da porre davanti alla lente obiettiva, costituito da una lente divergente tagliata a metà lungo l'asse ottico, in grado di aumentare del dieci per cento gli ingrandimenti forniti.
Come risulta dalla fattura originale dei fratelli Rubini, agli Assunti d'Istituto, in data 5 ottobre 1788, ritrovata presso l'Archivio del Dipartimento di Astronomia (busta XXVIII), l'eliometro fu pagato 23 sterline pari a 555 lire bolognesi.

E. Baiada, A. Braccesi (1983), p. 122.
R.C. Brooks (1991).
M. Daumas (1953),
J.A. Repsold (1908), p. 72, fig. 109a, 109b.
G.L'E. Turner (1981).