Il telescopio è così descritto nell'inventario di Ceschi:
"Telescopio alla herscheliana costruito in Modena dal Professore G.B. Amici dell'anno 1813, composto di un tubo di legno impellicciato di noce lungo piedi 7 (266 cm), in fondo al quale da apposita armatura di ferro è sostenuto uno specchio metallico di pollici 5 e 1/2 (17 cm) di diametro. Dalla parte dell'occulare avvi un piccolo specchio inclinato a 45o. All'esterno del tubo è unito un piccolo cercatore con opportuno movimento per rendere il suo asse ottico parallelo all'asse del telescopio. Questa macchina è sostenuta da un'armatura a carretto scorrevole sopra quattro navoni di metallo, e che può anche rendersi fissa per l'azione di tre viti al suo piede. All'armatura sono uniti opportuni congegni per dare al telescopio qualunque direzione anche a piccoli movimenti.Questo tipo di telescopio prende il nome da Friedrich Wilhelm Herschel (Hannover 1738 - Slough 1822), il quale realizzò numerosi telescopi secondo il modello di Newton - specchio principale parabolico metallico, specchio secondario piano inclinato a 45o - fino a dimensioni dell'ordine di un metro e mezzo di diametro dello specchio principale e a lunghezze focali di oltre dodici metri. Con strumenti di questo tipo Herschel scoprì nel 1781 il pianeta Urano.
Il telescopio è fornito di:[di Dollond].
- No 6 occulari di diverso ingrandimento.
- Un tubo di metallo, che si unisce a vite al portaocculare serve per applicare a questa macchina anche li occulari della macchina parallattica
Due coperchi metallici che servono per difendere li due specchi (ancora esistenti). Gli occulari del telescopio restano custoditi in una cassetta [Inv. MdS-91] unita all'intelaiatura nella quale si conservano pure quelli della parallattica e di altri cannocchiali."
A. Mandrino, G. Tagliaferri, P. Tucci (1989).