67. Raffigurazioni di fenomeni celesti di M.C. Eimmart
Norimberga, fine XVII sec.
Maria Clara Eimmart (Norimberga 1676-1707)
cartone azzurro con cornici in pioppo nere
64 x 52 cm

"Tabulae XII. Chartacee ceruleo colore inductae, quibus caelestium corporum quorumdam Phases a Maria Clara Eimmart depictae sunt."
Così si legge nella donazione marsiliana riguardo a queste rappresentazioni di fenomeni celesti dipinte a pastello su cartone azzurro dalla figlia di Georg Christoph Eimmart (Regensburg 1638 - Norimberga 1705), pittore, scultore nonché cultore di astronomia (lascerà cinquantasette volumi manoscritti). Eimmart, copernicano convinto, aveva realizzato a Norimberga, dove era direttore della Malerakademie (accademia di pittura), un osservatorio privato, abbastanza noto ai suoi tempi ed era entrato in contatto con il conte Marsili, a cui aveva inviato delle incisioni in rame di zone danubiane, per il suo Danubius pannonico-mysicus... (vedi Observatio Dn. Georgii Christophori Eimmarti, in Miscellanea curiosa medico-physica Academiae Naturae curiosorum Dec. II, Nürnberg 1690).
Maria Clara - sposata con uno studente di Eimmart, poi insegnante di Fisica, Johann Heinrich Müller (1671-1731) - aveva coltivato, sotto la guida del padre, il disegno, la pittura, la scultura e l'incisione. Eseguì numerosi disegni di fiori e uccelli e, inoltre, aiutando il padre nelle osservazioni astronomiche, anche di soggetti astronomici. Fra il 1693 e il 1698 eseguì i disegni su carta blu di circa 350 fasi lunari osservate al telescopio. Morì a soli 31 anni, dando alla luce un figlio.
Delle 12 tavole donate dal padre a Marsili restano al Museo della Specola solo 10, che attestano l'abilità di disegnatrice e di attenta osservatrice di Maria Clara Eimmart:

Sono state inoltre ritrovate altre tre tavole (delle sei riportate nell'inventario del 1843) di dimensioni più piccole e su carta marrone, che illustrano: J.G. Doppelmayr (1730), pp. 122-128 e 259-260.
K. Pilz (1977), p. 298.
R. Taton and C. Wilson (1989), p. 141.