CARTE GEOGRAFICHE E CELESTI
Le ricerche e gli studi sulla cartografia si sono sviluppati in Italia da
oltre un secolo, da quando, cioè, nella seconda metà dell'Ottocento, la
Società Geografica Italiana promosse un primo repertorio di cartografia
nautica medioevale. Si può quindi affermare che, con il passare del tempo, il
"cimelio cartografico" è stato sempre più apprezzato, non tanto per quanto
singolarmente rappresenta - da un punto di vista estetico o geografico - ma
soprattutto per ciò che esprime in termini di cultura, di tecnica, di
conoscenza.
Le carte geografiche e celesti vengono quindi a fornire la rappresentazione
delle varie concezioni dello spazio, passando, nel corso dei secoli,
dall'attenzione per gli immediati dintorni ad ambiti più vasti, fino ad
estendersi a tutta la Terra e perfino all'Universo, con le raffigurazioni
dell'intera volta celeste, tramandando così memorie che vanno ben oltre le
informazioni su luoghi ed eventi determinati.
In tutti gli osservatori astronomici sono sempre state presenti, per motivi
di studio e di insegnamento, un grande numero di carte celesti e geografiche.
L'interesse di Marsili per la cartografia e per la geografia, unito al fatto
che l'astronomo della Specola, per lungo tempo, ha insegnato anche l'arte
della navigazione e quella militare, ha fatto sì che presso la Specola di
Bologna si trovino ancora oggi numerose carte geografiche e celesti.