57. Globo celeste di G. e L. Valk
Amsterdam, 1715
Gerhard Valk (1652-1726)
Leonard Valk (1675-1746)
legno, gesso e cartapesta ricoperta di carta stampata,
supporto di due putti dorati
diametro 45 cm
[Inv. MdS-98]

Il globo celeste e la base, composta da due putti dorati, si presentano all'aspetto simili al globo terrestre degli stessi autori. Il supporto reca un bussola mancante dell'ago e del cristallo. Il titolo della sfera è il seguente:

URANOGRAPHIA
SYDERUM ET STELLARUM
exhibens Delineationem accuratissimam,
qua observationibuss Astronomi plane' singularis
IOHANNIS HEVELII
usque ad finem anni MDCC emendata est.
Nova praeterea methodo additus est
ex mente Lotharii Zumbach M.D. et Mathem. Claris.
Horizon ad Meridianum Amstelaedamensem
accurate per annos plures quam ducentos,
Lunae Syzygias indicans
praeter annos communes et bissextiles;
Opera et Studio
GERHARDI ET LEONHARDI VALK
Amstelaedami 1715.
cum Privilegio

Reca inoltre la stessa dedica a Johann Trip riportata nel globo terrestre.
Fiorini, nella sua opera del 1899, ricorda che nei globi celesti dei Valk le longitudini delle stelle fisse sono ridotte alla fine dell'anno 1700. In ciò consiste la principale innovazione introdotta dai due olandesi, dato che le altre sfere si adattavano, ancora nei primi anni del Settecento, all'anno 1640 o 1660, o addirittura ad anni anteriori.
Un accurato restauro del globo è stato eseguito dal laboratorio forlivese di N. Scianna nel 1991, rivelando tracce di doratura nelle stelle, mentre i putti sono stati restaurati da M.G. Gattari, della locale Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici.

L. Crespi (1769).
F. Farinelli (1979), p. 184.
M. Fiorini (1899), p. 388.