6. Anello astronomico di N. Bion
Parigi, XVII-XVIII sec.
Nicolas Bion (1652-1733)
ottone dorato
diam. 14 cm
[Inv. MdS-24]

Il nome completo di questo strumento, che serviva a misurare l'ora, è orologio solare equinoziale universale.
E' costituito da un anello esterno - detto "del meridiano" - che porta una sospensione circolare per regolarlo sulla latitudine del luogo, da un anello interno - detto "delle ore" - imperniato, nella posizione delle 12 ore, ad angolo retto col primo e diviso in 24 ore, e da una barra centrale, incernierata sull'anello esterno. La barra presenta una fessura con una scala di declinazione, i mesi incisi su un lato e i segni dello zodiaco sull'altro. Ruotando opportunamente lo strumento, un raggio luminoso, proiettato attraverso il piccolo foro presente sul cursore che si trova nella fessura della barra - organo che va regolato a seconda dell'altezza del Sole sull'equatore, che varia di mese in mese - viene a cadere sulla scala delle ore, indicando così l'ora locale.
I modelli più grandi di questi anelli potevano indicare l'ora con la precisione del minuto e furono per lungo tempo l'unico mezzo per controllare il funzionamento di un orologio, senza far ricorso ad un osservatorio astronomico.
Il nome di Nicolas Bion, Ingegnere del Re per gli strumenti matematici, è tra i più noti dei suoi tempi, anche se non fu autore di alcuna innovazione tecnica importante - come ricorda Daumas (op. cit.) - e di lui restano pochi oggetti. Possiedeva, tuttavia, un mestiere molto accurato e, soprattutto, eccellenti tecniche esecutive. Pubblicò alcune opere di descrizione e uso di vari strumenti astronomici e matematici, molto diffuse alla sua epoca e ripetutamente rieditate dai figli alla sua morte. Nel Traité de la construction et des principaux usages des instrumens de mathématique del 1709, Bion riporta l'illustrazione e descrive accuratamente la costruzione e l'uso di quello che lui chiama Anneau ou Cadran Astronomique universel, strumento identico a quello in nostro possesso (op. cit.).

J.A. Bennett (1987), p. 80.
N. Bion (1709), p. 377 e tavola 32 della IV edizione.
M. Daumas (1953), p.109.
F. Farinelli: (1979), p. 190.
A.J. Turner ed. (1990), pp. 105, 121, 139.
G. L'E. Turner (1991), p. 130.