STRUMENTI MATEMATICI, METEOROLOGICI,
TOPOGRAFICI E NAUTICI
Strumenti matematici - come compassi di vario genere, goniometri e regoli -
sono stati, ovviamente, di uso quotidiano per gli astronomi di tutti i tempi.
Così pure strumenti topografici - come grafometri, teodoliti, squadri,
bussole - sono stati strumenti insostuibili per le misure di angoli, sia per
calcoli topografici, che per definizioni di mappe e carte, venendo, quindi, a
far parte integrante del corredo strumentale di ogni osservatorio
astronomico.
Bisogna anche ricordare che, per lungo tempo, è stato affidato all'astronomo
anche l'insegnamento della balistica e della navigazione astronomica. Questo
ha permesso di ritrovare nella Specola bolognese parte di quella
strumentazione matematica, topografica e nautica.
Riguardo alla meteorologia, Bologna era entrata a far parte, nel 1782, sotto
la direzione dell'abate Petronio Matteucci di una rete meteorologica
organizzata dall'Accademia di Mannheim, sotto la protezione dell'Elettore
Palatino Carlo Teodoro. Sia pure con qualche interruzione, l'astronomo
registrò quotidianamente temperatura, pressione, venti e meteore, dal 1782 al
1792, data in cui la rete cessò di funzionare. Prima di allora il fisico e
chimico bolognese Jacopo Bartolomeo Beccari (1682-1766) aveva iniziato
privatamente una serie di osservazioni meteorologiche, fin dal 1714. I
successori di Matteucci ripresero le registrazioni quotidiane, proseguendole,
senza interruzioni, dal 1813 fino ad oggi. L'Archivio del Dipartimento di
Astronomia conserva i registri di tutte queste osservazioni.