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Percorsi evolutivi
Claudio Elidoro
Poiché è impensabile
riuscire ad approfondire in questa sede tutti i
processi che sono stati illustrati nel livello base, ci limitiamo a ragionare
un po’ più dettagliatamente solo su uno di essi. Seguendo un rigoroso ordine
cronologico, dunque, scegliamo di guardare più da vicino il fenomeno della
rottura dell’equilibrio di una nube di gas, cioè quel processo che potrà
sfociare nella nascita di una stella. Per fare questo, partiamo dal teorema del viriale,
una legge fisica che afferma come, su tempi lunghi, l’energia cinetica (K) e
l’energia potenziale (U) in un sistema in equilibrio sono legate dalla
seguente relazione:
Nel caso della nube di gas che stiamo considerando, è ovvio concludere
che l’energia cinetica sia dovuta al moto degli
atomi che la compongono, dunque alla loro agitazione termica. Pertanto,
indicando con N il numero di tali atomi, possiamo scrivere che:
dove k è la costante di Boltzmann
e T la temperatura del gas. Ricordando che l’energia potenziale gravitazionale può essere espressa
dalla relazione
riscriviamo l’equazione (1) sostituendo entrambi i termini con
le relazioni (2) e (3) appena descritte. Otteniamo in tal modo l’espressione
che esprime la situazione di equilibrio della nube. Uno
sbilanciamento dei due termini decreta ovviamente la cessazione di tale
equilibrio. Vale a dire: se il termine a sinistra (energia cinetica) è il maggiore,
allora assisteremo a una espansione della nube,
mentre se è il termine di destra (energia gravitazionale) il maggiore, allora
la nube inizierà a collassare. Se dunque vogliamo che in una nube si inneschi il meccanismo che
sfocerà nella nascita di una stella, dovrà verificarsi che:
Se ora proviamo a esprimere la condizione (5) sostituendo a N il
rapporto M/m (cioè il rapporto tra la massa della nube e quella degli atomi
che la compongono) e sostituendo a R l’espressione
in cui compare la densità r della nube (nei conti abbiamo impiegato anche
l’espressione del volume, ecco spiegata la provenienza dei termini numerici e
del π), con qualche passaggio algebrico otteniamo:
Al valore della massa che costituisce lo spartiacque tra l’espansione
e il collasso della nube si attribuisce il nome di massa di Jeans (MJ)
e questo spiega perché, quando si voglia valutare il destino di una nube,
solitamente si chiama in causa il criterio di Jeans. Tale criterio, insomma,
ci ricorda che il collasso di una nube può iniziare se diminuisce il
contributo dell’energia cinetica (cioè il gas si raffredda) oppure se aumenta
la sua densità. L’ultima annotazione la riserviamo proprio a quest’ultima circostanza,
esaminando un caso davvero curioso. Quando una nube interstellare viene investita dall’onda d’urto di una supernova, il gas
che la compone è ovviamente soggetto a una compressione. Poiché questo
comporta un aumento di densità, si possono verificare le condizioni perché
inizi il collasso gravitazionale del materiale della nube. Insomma, la morte
di una stella può diventare fattore determinante per la nascita di altre
stelle. |