La scala delle distanze astronomiche
I principali metodi per la misura delle distanze
dei corpi celesti si suddividono in due grandi categorie:
Metodi Trigonometrici
Tali metodi
permettono di misurare le distanze
sulla Terra e da questi si ricavano dalle misure
delle dimensioni e della forma della Terra.
Passando ai più vicini corpi celesti, la
Luna il Sole ed i pianeti si utilizzano:
Le candele "campione".
Per la misura delle distanze delle Galassie vicine
alla Via Lattea si ricorre al metodo dei calibratori di distanza
che si basano sulla distinzione tra luminosità assoluta ed apparente e sulla
definizione del modulo di distanza.
- Le distanze delle galassie vicine (ad esempio la distanza
della galassia di Andromeda) richiedono l'individuazione di
particolari stelle variabile, le Cefeidi, di cui è nota
la relazione tra il periodo e periodo e luminosità
(metodo delle
cefeidi) dalla quale risalire alla distanza.
- Per la misura delle distanze inter-galattiche
si utilizzano le
Supernovae di tipo I la cui presenza,
nelle galassie lontane, può essere notata data la
loro enorme luminosità intrinseca che, al massimo
dell'esplosione, è ben nota e dalla quale si risale alla distanza.
Altri metodi
Sono utilizzati anche altri metodi connessi alla teoria
dell'Evoluzione Stellare ed a particolari effetti
risalenti a fenomeni fisici ben noti in Astrofisica.
Queste ulteriori stime di distanza sono meno importanti
delle precedenti e servono solo ad ulteriore conferma
dei metodi già delineati oppure si ricorre ad essi
proprio quando non si ha a disposizione nessun'altra possibilità.