Leggere il Cielo

La sfera celeste

Pierluigi Battistini

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Le costellazioni

Usando l'immaginazione è facile in una notte stellata raggruppare le stelle in configurazioni geometriche a formare figure che possono rappresentare oggetti, animali od altro. Un numero notevole di tali configurazioni è stato inventato e codificato fin dai tempi più antichi ed in questo modo sono stati sistemati in cielo eroi, semidei, animali ed altri personaggi della mitologia. Con aggiunte recenti oggi vengono riconosciute 88 costellazioni i cui confini sono stati rigorosamente definiti in modo ufficiale dalla Unione Astronomica Internazionale nel 1930. In questo modo le costellazioni formano un sistema che ci permette di identificare le stelle sulla volta celeste.

Il neofita di astronomia è invitato, mediante l'uso di carte, a familiarizzarsi con le posizioni degli oggetti in cielo imparando a riconoscere le costellazioni.

Una osservazione un po' più accurata ci mostra subito che le costellazioni non rimangono fisse nel cielo ma si muovono, con tutta la sfera celeste, ora dopo ora, come fanno il Sole e la Luna. Tale moto apparente è dovuto alla rotazione in 24 ore della Terra. È facile verificare questo moto controllando, a distanza di qualche tempo, la posizione delle stelle rispetto ad elementi del paesaggio. Le stelle che si trovano nella parte orientale della sfera celeste salgono (sorgono), quelle a sud si muovono da sinistra a destra e quelle ad ovest tramontano. Le stelle verso nord hanno un moto più peculiare: sembrano muoversi in cerchi concentrici attorno ad una stella piuttosto brillante: la Stella polare.

Consideriamo ora un secondo moto apparente di tutta la volta celeste, e quindi dell'insieme delle costellazioni, molto più lento dovuto al moto della Terra attorno al Sole. Questo moto fa sì che ciascuna stella raggiunga una determinata posizione in cielo 4 minuti in anticipo ogni 24 ore. Così una stella che sorge alle 22 all'inizio di gennaio sorgerà alle 20 all'inizio di febbraio, alle 18 all'inizio di marzo e così via. In questo modo le costellazioni si muovono gradualmente da est ad ovest, spariscono e vengono sostituite da altre mentre l'anno procede.

Così diciamo che Orione, Il Cane Maggiore ed il Toro sono tipiche costellazioni invernali perché è in inverno che sono alte nel cielo notturno; il Leone, la Vergine e la Chioma di Berenice sono tipiche costellazioni primaverili; la Lira, il Cigno, il Sagittario e lo Scorpione sono estive mentre nel cielo autunnale brillano le stelle di Perseo, Andromeda e Pegaso.

Le costellazioni attorno alla Stella polare nel loro giro attorno al polo nord celeste non tramontano mai e sono dette circumpolari. Il numero di queste dipende dalla posizione dell'osservatore sulla Terra: se si trova al polo nord la polare sarà allo zenit e tutte le costellazioni visibili saranno circumpolari, se si trova all'equatore la polare sarà all'orizzonte e nessuna costellazione sarà circumpolare.



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