Biblioteca del Dipartimento
di Astronomia
Università di Bologna
Addirittura nel 1679 era nato il primo periodico astronomico, la Connaissance
des Temps, che viene pubblicato tuttora; esso riportava annualmente le
effemeridi astronomiche ed ospitava articoli di astronomia, ma non soltanto:
vi scrivevano infatti anche intellettuali come Voltaire.
Nell'Ottocento si assiste ad un cambiamento radicale della letteratura
astronomica: gli studi più significativi non vengono pubblicati sotto
forma di libro, ma come
articoli di periodico.
Ciò consentiva una più rapida circolazione
dell'informazione scientifica, in quanto la rivista richiede tempi editoriali
molto inferiori a quelli del volume.
Nascono così le principali testate astronomiche, che si pubblicano
ancor oggi.
![]() Frontespizio del primo volume. |
21. Astronomische Nachrichten. Berlin, Altona, Kiel. 1821- |
E' questo l'organo dell'Accademia delle Scienze di Berlino, che nell'editoriale al primo numero spiega la propria origine con l'istanza di comunicare celermente i risultati delle osservazioni astronomiche.
![]() Frontespizio. |
22. Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. London. 1827- |
Pubblicato dalla Royal Astronomical Society di Londra, nasce come foglio volante (notice), per poi acquisire dopo pochi anni struttura di rivista e periodicità mensile.
![]() Frontespizio del primo volume. |
23. The Astrophysical Journal. Chicago. 1895- |
Oggi è la principale rivista astronomica, pubblicata tre volte al mese con il corredo di un volume di lettere ed uno di supplemento. Dal 1997 è anche disponibile in versione elettronica.
![]() Frontespizio del primo volume. |
24. Memorie della Società degli Spettroscopisti Italiani. Roma. 1872- |
In Italia nasce la prima rivista di astrofisica, oltre vent'anni prima dell'americano Astrophysical Journal. Le Memorie della Società degli Spettroscopisti Italiani, che nel 1921 assunsero il titolo di Memorie della Società Astronomica Italiana, continuano tuttora ad essere pubblicate. Il fondatore, Pietro Tacchini (1838-1905), è considerato insieme con Angelo Secchi il padre della spettroscopia e dell'astrofisica italiana.