"Per alcuni volumi l'origine del degrado e' di natura chimica e interessa in
profondita' il supporto cartaceo, per altri e' di natura biologica, trattandosi
di erosioni dovute al lavorio di insetti sul dorso che hanno distrutto la
funzionalita' strutturale del libro, compromettendone il meccanismo cucitura-
legatura.
Nel progetto di intervento sui 14 volumi il recupero e' inteso sia come
riequilibrio della stabilita' anche chimica dei materiali, sia come ripristino
funzionale e non solo ma anche cautamente attento al libro artigianale, come
testimonianza del passato che il tempo ci ha consegnato.
In questa sede prendere in esame un volume in particolare, illustrando lo stato
di conservazione e la proposta di intervento di restauro.
Volume a stampa formato in-folio , mancante di note tipografiche che, secondo
una fonte citata in una nota manoscritta sul foglio di guardia anteriore e'
stato stampato a Heidelberg in Germania.
Note tecniche: legatura interamente in pergamena, manoscritta sul dorso,
cucitura su cinque nervi in rilievo, quadranti di cartone rigido secondo un
modello largamente diffuso nei secoli XVII-XVIII.
Stato di conservazione: carte fortemente imbrunite e assai fragili per un
fenomeno di ossidazione conosciuto come idrolisi acida della cellulosa che si
manifesta per vari motivi su carte di ogni epoca, ma notoriamente e specialmente
sulle carte tedesche antiche. L'opinione piu' diffusa riconduce questo fenomeno
ai procedimenti in uso anticamente per fabbricare la carta, quali la qualita'
dell'allume impiegato durante l'operazione di collatura del foglio, oppure alla
presenza di talune impurezze metalliche ed inorganiche nelle acque di
lavorazione ipiegate nelle cartiere tedesche.
L'ipotesi di acidita' di queste carte e' stata confermata dalla misurazione del
PH con un phmetro dotato di uno speciale elettrodo in grado di rilevare con
concreta attendibilita' il valore PH direttamente su una superficie piana.
Nel caso in questione la misurazione e' quindi avvenuta direttamente sulle carte
appena inumidite in un punto con una goccia di acqua bidistillata, che rimossa
immediatamente non ha lasciato ulteriori danni su un materiale tanto compresso.
Questo esame preliminare ha evidenziato valori PH decisamente bassi di 4,5 per
le carte imbrunite che sono la maggioranza, soltanto le meno scure, fra queste
anche il frontespizio , hanno valori piu' alti intorno a PH 5,5,-5,8.
L'intervento di restauro proposto, malgrado comporti la scucitura del volume e
il trattamento in acqua di tutti i fogli, si basa sul fatto che proprio l'acqua
e' in grado di rimuovere le sostanze acide dalla carta, portandole in soluzione
nella fase di lavaggio, questa metodologia e' ampiamente confermata nella sua
efficacia dalla bibliografia specialistica prodotta dai centri di ricerca sulla
conservazione.Prima di effettuare qualsiasi operazione occorre riportare
su una speciale scheda tutti i dati tecnici relativi alla struttura, ai
materiali che compongono il libro antico da restaurare oltre che la discrezione
dei danni riscontrati.
Successione delle operazioni di restauro: