1
ARGOLI, Andrea
Ephemeridum iuxta Tychonis hypotheses et coelo deductas observationes tomus
secundus. Ab anno 1641. ad 1670.
Patavii, typis Pauli Frambotti, 1648.
[2], 945 p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-63)
Il disegno rappresenta un oroscopo oggettivo, ovvero la posizione dei pianeti
nelle costellazioni alla data del 20 settembre 1674, ore 4.30: e' la data di
nascita di Eustachio Manfredi, come risulta dalla biografia redatta dal
Fantuzzi.
2
ARGOLI, Andrea
Tabulae primi mobilis. Patavii, typis P. Frambotti, 1644.
[10], 757 p., 4.
D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-136
L'Argoli, pur non seguendo il sistema tolemaico, non accetto' neppure quello
copernicano, bensi' quello di Tycho Brahe, il cui nome figura nel
frontespizio di tutte le sue Effemeridi.
3
BALTHASAR, Theodor
Micrometria, hoc est de micrometrorum, tubis opticis seu telescopiis &
microscopiis applicandorum varia structura ac usu multiplici opusculum, cum
observationibus astronomicis, tum & aliarum rerum dimensionibus plurimum
inserviens. Christian-Erlangae, typis Daniel Michael Schmak, 1710.
[8], 120 p., 8.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-16-4)
L'opera del Balthasar e' relativa alla costruzione ed all'uso dei telescopi e
dei microscopi micrometrici: dell'uso dei micrometri in astronomia tratta il
Manfredi nell'"Introductio in Ephemerides".
4
BAYER, Ioannes
Uranometria, omnium asterismorum continens schemata, nova methodo delineata,
aereis laminis expressa. Ulmae, sumptibus Iohannis Gorlini, 1661.
[1] c., 102 tavv., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-25)
La costellazione della Vergine, da un'incisione di Alessandro Mair.
Nell'atlante del Bayer ogni costellazione e' rappresentata dalla sua figura
mitologica, attorniata dalle stelle fisse fino alla sesta grandezza, indicate
con le lettere dell'alfabeto greco.
5
BETTAZZI, Jacobus
Epitome operis Paschalis...accedit sententia, quam de Paschali opere tulit
vir praeclarissimus Eustachius Manfredi. Florentiae, apud Bernardum
Paperinium, 1733.
XXIV, 240 p., 4 tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-65)
Iacopo Bettazzi (1684-1755) studio' a lungo il problema dell'esatta
designazione della domenica pasquale, proponendo con la sua "Epitome" di
correggere il ciclo pasquale uniformandolo ai pleniluni invece che ai
noviluni.
6
BIANCHINI, Francesco
Astronomicae, ac geographicae observationes selectae Romae, atque alibi per
Italiam habitae. Veronae, Typis Dyonisii Ramanzini, 1737.
[12], XVI, 278, [2] p., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-19)
Eustachio Manfredi, amico ed estimatore del Bianchini, curo' la pubblicazione
postuma dei suoi manoscritti contenenti le osservazioni astronomiche e
geografiche, in questo volume comparso otto anni dopo la morte dell'autore.
7
BIANCHINI, Francesco
De Kalendario et cyclo Caesaris ac. de Paschali canone S. Hippolyti Martyris
dissertationes duae. Romae, typis Aloysii, & Francisci de Comitibus
impressorum Cameralium, 1703.
[20], 176, [8] p., tavv., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-3)
Il sole e la luna mitologicamente raffigurati compaiono sulle monete dei
popoli dell'antichita' accanto ad altri simboli astronomici. La moneta n. 10
raffigura Giano, le cui due facce alludono a sole e luna, aspetto diurno e
notturno della luce.
8
BIANCHINI, Francesco
Hesperi et Phosphori nova phaenomena sive observationes circa planetam
Veneris. Romae, apud Ioannem Mariam Salvioni, 1728.
[2], VII, 92, [2] p., 9 tavv., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-4)
Il Bianchini, nato a Verona, visse a Roma alle dipendenze del cardinale
Ottobono (poi Papa Alessandro VIII), segretario della Congregazione del
Calendario, argomento che ispira quest'opera ed anche il trattato "De
Kalendario".
10
BORELLI, Alfonso
Theoricae Mediceorum planetarum ex causis physicis deductae. Florentiae, ex
Typographia S.M.D., 1666.
VII, [5], 184 p., 5 tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-100)
In quest'opera Alfonso Borelli, membro dell'Accademia del Cimento e
sostenitore del nuovo metodo scientifico galileiano, precorrendo i tempi
prende in considerazione la dimostrazione Kepleriana dell'ellitticita' delle
orbite, applicandola al moto dei satelliti di Giove.
11
BRAHE, Tycho
Astronomiae instauratae mechanica. Noribergae, apud Levinum Hulsium, 1602.
[54] c., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-1)
E' questa l'ultima opera pubblicata vivente l'autore (la prima edizione e'
del 1598), che descrive minutamente gli strumenti da lui ideali per la
specola di Uraniborg e contiene anche cenni autobiografici.
12
BULLIALDUS, Ismael
Astronomia philolaica. Parisiis, Sumptibus Simeonis Piget, 1645.
[12], 469, [3], 232 p., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-15)
Questa voluminosa opera si basa sul sistema eliocentrico, sebbene il filosofo
greco Filolao, richiamato nel titolo, ponesse al centro del mondo non il
sole, ma il "fuoco centrale": entrambi i sistemi pero' asserivano il moto
terrestre.
13
CASSINI, Gian Domenico
Abrege' des observations & des reflections sur la comete qui a paru au mois
de Decembre 1680, & aux mois de Janvier, Fevrier & Mars de cette anne'e 1681.
A Paris, chez Estienne Michallet, 1681.
XXXIX, [1], 90, [2] p., 3 tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-132)
La cometa del 1680, forse una delle piu' spettacolari e famose, forni'
l'occasione per una serie di opere pubblicate subito dopo la sua apparizione:
oltre a quelle di Guglielmini e di Cassini qui esposte, e' celebre quella di
Jacob Bernoulli.
14
CASSINI, Gian Domenico
Tabulae quotidiane revolutionis macularum Iovis Nuperrime' adinuentae. Romae,
Ex Typographia Fabij de Falco, 1665.
[4], 12 p., fol.
(D.d.A> Fondo Manfredi DC-f-30)
Gli anni tra il 1664 ed il 1666, allorche' ferveva l'impegno civile del
Cassini, preposto all'idrografia dello Stato Pontificio, videro la
pubblicazione delle sue opere relative alle comete ed alle osservazioni di
Marte, Giove e Venere.
15
CAVINA, Pietro
De legitimo tempore Paschatis. Venetiis, ex Typographia Leniana, 1667.
[4], 127, [1] p., 4
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-104)
Pietro Cavina, liquidato dal repertorio bibliografico di Jerome Lalande con
un lapidario "c'e'tait un visionnaire", e' autore anche di un volume sulla
famosa cometa del 1680.
16 ???????
17
CLAVIUS, Cristophorus
In sphaeram Ioannis de Sacro Bosco Commentarius. Romae, apud Aloisium
Zannettum, 1607.
[8], 639, [47] p., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-12)
Il trattato "De sphaera" dell'inglese Giovanni Sacrobosco (XIII sec.)
nonostante si ispiri all'"Almagesto" tolemaico, e' la prima vera monografia
astronomica occidentale e fu pertanto piu' volte ristampato e commentato.
18
CLAVIUS, Cristophorus
Novi calendarii Romani apologia, adversus Michaelem Maestlinum Gaeppingensem.
Romae, apud Sanctium, & Soc., 1588.
[80], 398, [2] p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi D-4-81)
L'opera e' una difesa della riforma gregoriana del calendario, di cui il
Clavio fu uno dei preparatori alla corte di Gregorio XIII, con Ignazio Danti
e Luigi Lilio. Quest'ultimo, di professione medico, ne fu il vero ideatore e
la sua proposta ("Compendium novae rationis restituendi Kalendarium", Roma,
Blado, 1577) fu attuata dal Danti e dal Clavio.
19
DE MAIRAN, Jean Jacques
Traite' physique et historique de l'aurore boreale. A Paris, de l'imprimerie
Royale, 1733.
[8], 281 p., tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-70)
Nella successiva edizione di questo trattato, pubblicata nel 1735, l'autore
inseri' anche una sezione sulla luce zodiacale e sull'atmosfera solare.
20
DESPLACES, Philippe
Ephemerides des mouvemens celestes, pour les anne'es 1715, jusqu'en 1725.
Paris, chez Jacques Collombat, 1716.
367 p., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi Effemeridi)
Le effemeridi di Desplaces, riferite al meridiano di Parigi, continuano
quelle redatte da Desforges e, a loro volta, saranno continuate da Lacaille
fino al 1800. L'antiporta raffigura un'allegoria dell'astronomia,
rappresentata come una giovane donna circondata dagli elementi (cielo e mare)
e dagli strumenti caratterizzanti la disciplina.
21
FLAMSTEED, Johannes
Historiae coelestis libri duo. Londini, Typis J. Matthews, 1712.
[4], VI, 387, [5], 120 p., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-6)
Quest'opera fu pubblicata contro la volonta' dell'autore in 400 esemplari,
sotto la direzione di Newton e di Halley, ma il Flamsteed riusci' a
procurarsene 300 ed a bruciarne le parti II-VI del primo libro.
22
FONTANA, Gaetano
Instituto physico-astronomica Adiecta in fine Appendice Geographica. Mutinae,
Typis Antonij Capponi, ac H.H. Pontiroli, 1695.
XVI, 230 p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-144)
Nell,appendice geografica l'autore indica il modo di correggere le tavole del
Magini, esaminando in particolare quelle dell'ex-ducato di Modena: alla morte
del Fontana furono rinvenute molte carte da lui realizzate, con una
descrizione geografico-matematica del territorio.
23
GALILEO, Galileo
Systema cosmicum...in quo quatuor dialogis, de duobus maximis mundi
systematibus, Ptolemaico et Copernicano, ...disseritur. Augustae Treboc.,
typis Davidis Hautti, 1635.
[16], 495, [25] p., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-41 I-II)
La prima edizione del "Dialogo" risale al 1632, per i tipi del fiorentino
Landini, in lingua italiana. Il volume esposto e' la traduzione latina, ad
opera di Mattia Bernegger, che reca il ritratto dell'autore inciso
dall'Heyden.
24
GHISILIERI, Antonio
Ephemerides motuum coelestium ab anno 1721 ad annum 1740 e Tabulis de la
Hide, Streetii, & Flamstedii ad meridianum Bononiae supputatae. Bononiae,
apud successores Benatij, 1720.
[30], 600 p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi XI.9.22)
Il marchese Antonio Ghisilieri (1685-1734), lettore di giurispredenza
all'Universita' di Bologna, pratico' anche osservazioni astronomiche che lo
contrapposero ad Eustachio Manfredi: nel 1730 infatti pubblico', anonima, una
critica delle "Effemeridi" manfrediane cui ribatte' Francesco Maria Zanotti,
giustificandole.
25
GREGORY, David
Astronomiae physicae & geometricae elementa. Oxoniae, e Theatro Sheldoniano,
1720.
[12], 494, [2] p., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-2)
E' questa la prima edizione di un trattato generale, assai apprezzato per la
chiarezza come opera didattica, che fu ristampato nel 1726 con l'aggiunta
della "Cometographia" di Halley.
26
GUGLIELMINI, Domenico
De cometarum natura et ortu epistolica dissertatio occasione novissimi
Cometae sub finem superioris anni; & inter initia currentis observati
conscripta. Bononiae, Typis Haeredis Dominici Barberij, 1681.
[2], 21 p., 2 tavv., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-43)
L'incisione mostra la spettacolare cometa osservata a Bologna il 25 ed il 26
dicembre 1680, la quale sviluppo' una coda che abbracciava 80 di circolo
massimo. L'apparizione fu seguita con interesse da astronomi e da
appassionati ed Halley ne calcolo' l'orbita: il suo periodo di rivoluzione e'
di anni 8813,8.
27
HECKER, Johannes
Motuum caelestium ephemerides Ab Anno Ae. V. 1666 ad 1680. Ex observationibus
correctis nobilissim. Tychonis Brahei, & Joh. Kepleri hypothesibus physicis,
Tabulisque Rudulphinis. Ad meridianum Uraniburgicum in freto Cimbrico.
Gedani, excudebat Simon Reiniger, 1662.
[260] c., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-88)
Questo volume di effemeridi e' riferito alla latitudine della Specola di
Uraniborg, eretta da tycho sull'isolotto danese di Hween (ora appartenente
alla Svezia).
28
HORREBOW, Peter
Basis astronomiae sive astronomiae pars mechanica. Hauniae, apud viduam beati
Hieron. Christiani Paulli, 1735.
[10], 232 p., 11 tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-18)
L'antiporta raffigura l'osservatorio di Copenhagen, con gli astronomi sulla
sommita' della torre che eseguono le osservazioni. L'opera infatti descrive i
metodi di osservazione e gli strumenti di cui era dotata la Specola danese,
ideati in gran parte dall'astronomo Olaf Romer (1644-1710).
29
HORREBOW, Peter
Clavis astronomiae sive astronomiae pars physica. Hauniae, sumptibus authoris,
1725.
[12], 112, [12] p., 1 tav., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-46)
L'astronomo danese Horrebow (1679-1764) subentro' a Romer nella direzione
dell'Osservatorio di Copenhagen che fu parzialmente distrutto da un incendio
nel 1728. Sono qui esposti i suoi due fondamentali trattati astronomici:
"Basis astronomiae", che tratta la meccanica, e "Clavis astronomiae", che
tratta la fisica.
30
HORROX, Jeremy
Opuscula astronomica. Londini, Typis W.G. Prostant, 1673.
[16], 496 p., 2 tavv., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-119)
L'opera dell'astronomo inglese Horrox, morto prematuramente a ventidue anni,
fu pubblicata postuma a cura del Wallis e si chiude con la corrispondenza tra
Horrox e Crabtree.
31
KEILL, John
Introductio ad veram astronomiam, seu lectiones astronomicae habitae in
Schola Astronomica Academiae Oxoniensis. Oxoniae, e Theatro Sheldoniano,
1718.
[8], XV, [1], 495, [1] p., ill., 2 tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-26)
Professore di astronomia ad Oxford, il Keill e' anche noto per la polemica
con Leibnitz, che accuso' di plagio a proposito del calcolo infinitesimale,
rivendicando la priorita' del suo maestro Newton.
32
KEPLER, Ioannes
Astronomia nova ??????????? seu physica coelestis, tradita commentariis de
motibus stellae Martis. Pragae, s.t., 1609.
[38], 337 p., ill., fol
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-4)
Il volume, che presenta una colorazione brunastra delle carte per effetto
dell'ossidazione, appartenne a Giuseppe Antonio Nadi prima che ad Eustachio
Manfredi. Il Nadi, morto nel 1722, fu uno dei primi assistenti della Specola
bolognese sotto la direzione del Manfredi, che lo ricorda nella prefazione al
primo volume delle sue Effemeridi.
33
KEPLER, Ioannes
De Iesu Christi servatoris nostri vero anno natalitio, consideratio
novissima. Francofurti, in officina typographica Wolfgangi Richteri, 1606.
35, [3] p., 4.
Volume miscellaneo.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-10)
L'opera, d'argomento cronologico, sostiene che la nascita di Cristo avvenne
in realta' quattro o cinque anni prima dell'inizio convenuto dell'era
volgare, e che quindi l'anno 1606 in cui scriveva avrebbe dovuto essere
indicato come 1610 o 1611.
34
KEPLER, Ioannes
Ephemerides novae motuum coelestium, ab anno vulgaris aerae MDCXVII. Lincij
Austriae, Iohannes Plancus, [1617].
[12], 39, [97] p., 4
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-19)
E' questo il primo volume di una serie di effemeridi pubblicate da Keplero;
nel tomo relativo all'anno 1720 egli per la prima volta impiego' i logaritmi,
alla teoria dei quali dedico' l'opera "Chilias logarithmorum".
35
MAGINI, Giovanni Antonio
Primum mobile. Bononiae, apud Io. Bapt. Bellagambam, 1609.
[8], 290 c., ill., fol.
Volume miscellaneo.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-5)
Il Magini, succeduto nel 1588 ad Ignazio Danti sulla cattedra di astronomia
dell'Universita' di Bologna, cui aveva aspirato senza successo anche il
ventiquattrenne Galileo, nella prefazione a questo volume spiega di non
accettare il sistema copernicano pur ammettendone l'utilita' pratica nel
semplificare i calcoli.
36
MALVASIA, Cornelio
Ephemerides novissimae motuum coelestium. Mutinae, Andrea Cassiani, 1662.
[20], 220 p., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-26)
L'antiporta raffigura una giovane donna che osserva Giove al telescopio e,
contemporaneamente, dipinge lo ??????????????????? con le stesse fasce del
pianeta. L'ascendenza gioviana della casata e' ribadita dal motto "Ab Iove
principium", tratto dal poema in cinque libri "Urania sive de stellis" di
Giovanni Pontano.
37
MANFREDI, Eustachio
De annuis inerrantium stellarum aberrationibus. Bononiae, typis Costantini
Pisarri, 1729.
[4], 80 p., 6 tavv., 4.
(D.d.A. DCC-4-58)
Il volume, che poteva incontrare il rifiuto della censura ecclesiastica per
l'eccessivo favore con cui presentava l'ipotesi copernicana del moto
terrestre, ottenne tuttavia l'imprimatur e fu dedicato al cardinale Giovanni
Antonio Davia, arcivescovo di Rimini.
38
MANFREDI, Eustachio
Ephemerides motuum coelestium Ex Anno MDCCXV In Annum MDCCXXV e Cassinianis
tabulis ad meridianum Bononiae supputatae. Bononiae, Typis Constantini
Pisarii, 1715.
[16], 143, [1], 179 p., 1 tav., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi XI.9.22)
Opera connessa con la determinazione delle longitudini, consentiva anche al
lettore non esperto d'astronomia la determinazione astronomica delle
coordinate geografiche dei siti.
39
MANFREDI, Eustachio
Introductio in Ephemerides. Bononiae, Typis Constantini Pisarri, 1750.
XVIII, [2], 143, [1], 192 p., 1 tav., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-30)
Inizialmente quest'opera costituiva il tomo I delle "Ephemerides", poi venne
ristampata separatamente a cura di Eustachio Zanotti, che vi aggiunse la
prefazione da lui scritta.
40
MANFREDI, Eustachio
Elementi della cronologia con diverse scritture appartenenti al calendario
romano. In Bologna, nella Stamperia di Lelio dalla Volpe, 1744.
[16], 362 p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-127)
L'opera, nota anche come tomo V delle opere di Eustachio, e' ricordata dal
Riccardi come un esempio di prosa scientifica in "lingua forbita e pura".
41
MANFREDI, Eustachio
Instituzioni astronomiche. In Bologna, nella Stamperia di Lelio dalla Volpe,
1749.
[4], XXVIII, 418 p., tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-126)
L'opera costituisce il tomo II delle opere di Eustachio Manfredi e fu pubblicata
dieci anni dopo la morte dell'astronomo.
42
[MANFREDI, Eustachio]
Defectus Solis observatus e Specula Bononiensis Scientiarum Instituti Die
prima Martii MDCCXXXVII. Bononiae, Typis Laelii a Vulpe, s.d.
[1] c., ill., 4
(D.d.A. Fondo Manfredi Misc. Leg. IX.6)
E' questo uno dei molti fogli che descrivono le osservazioni eseguite dalla
Specola bolognese, tempestivamente pubblicati in forma "volante" e sovente
raccolti poi nei "Commentarii" dell'Accademia delle Scienze di Bologna.
43
MANFREDI, Eustachio
Novissimae ephemerides motuum coelestium e Cassinianis tabulis Ad meridianum
Bononiae supputatae. Tomus I. Bononiae, Typis Costantini Pisarri, 1725.
[20], 384 p., tav., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi Effemeridi)
L'opera, cui collaborarono il Nadi, l'Herbert, il Weber ed altri scienziati,
come si legge nella prefazione al tomo I, fu attaccata dal Ghisilieri che
ritenne di trovarvi parecchi errori.
44
MANFREDI, Eustachio
Mercurii ac Solis congressus in astronomica Specula Bononiensis Scientiarum
Instituti observatus Die IX. Novembris MDCCXXIII. Bononiae, Typis Constantini
Pisarri, 1724.
37, [3] p., 1 tav., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-44)
L'opuscolo conobbe una discreta fortuna e fu successivamente pubblicato anche
negli "Acta eruditorum Lipsiae" nel 1729 e nei "Commentarii" dell'Accademia
delle Scienze di Bologna nel 1747.
45
MAUPERTUIS, Pierre
Discours sur la parallaxe de lune, pour perfectionner la theorie de la lune
et celle de la terre. Paris, imprimerie royale, 1741.
XXXII, 133 p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-110)
Maupertuis, dapprima ufficiale dei dragoni nell'esercito francese, si
avvalse, per perfezionare la teoria della luna, della conoscenza della figura
terrestre determinata basandosi sulla misura del grado polare, conseguita
durante una spedizione in Lapponia.
46
MELITON, Francois
Gregoriana correctio illustrata, ampliata et a conviciis vindicata. Coloniae,
apud Gasp. Henault, 1743.
[18], 285, [3] p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-120)
Questo trattato sulla riforma gregoriana del calendario, opera del frate
cappuccino Francois Meliton (1681-1753), fu pubblicato in seguito alla
approvazione concessa dall'Accademie Royale des Sciences de Paris su giudizio
favorevole di Gian Domenico Cassini.
47
MERCATOR, Nicolaus
Institutionum astronomicarum libri duo. ... cum tabulis tychonianis. Patavii,
ex typographia Seminarij, 1685.
223, 67 p., 7 tavv., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-136)
Dopo aver concluso gli studi a Copenhagen, Mercator si reco' a Londra, dove
divenne membro della Royal Society. Collaboro' alla realizzazione dei giochi
d'acqua di Versailles.
48
METIUS, Adrianus
Institutionum astronomicarum tomi tres. Franekerae, excudebat Aegidius
Radaeus, 1608.
[16], 264, [8], 235, 292, [15], 135, [1] p., ill., 8.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-8-5)
Metius, pur non essendo il vero cognome dell'autore, venne adottato anche dal
fratello Jacob. L'opera qui esposta, pubblicata per la prima volta nel 1605,
fu piu' volte ristampata e, nel 1621, l'autore ne curo' la traduzione in
olandese.
49
MEZZAVACCA, Flaminio
Otia sive ephemerides felsineae recentiores. Tomus primus. Bononiae, Typis
Constantini Pisarij, 1701.
[20], 452 p., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi XI.10.23)
E' questo il primo dei due volumi delle Effemeridi di Flaminio Mezzavacca,
che il libraio bolognese Ruinetti fece ristampare nel 1701 (la prima edizione
era del 1686) aggiungendovi la prefazione di Eustachio Manfredi e la
dedicatoria al conte Luigi Ferdinando Marsili.
50
MONTANARI, Geminiano
Ephemeris Lansbergiana ad longitudinem Almae Studiorum Matris Bononiae ed
annum 1666 nuperrime' supputata. Bononiae, ex Typographia Ferroniana, s. d.
XII, 52 p., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-98)
In quest'opera l'autore corregge alcuni errori commessi dal Lansberg nelle
sue "Tabulae" pubblicate nel 1632 ed aggiunge le proprie osservazioni
astronomiche.
51
NEWTON, Isaac
Philosophiae naturalis principia mathematica. Tomi tertii continuatio,
continens Lunae theoriam newtonianam. Coloniae Allobrogum, s.t., 1760.
VIII, 375-703 p., ill., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-224)
Il terzo volume dei "Principia mathematica" apparve nel 1687 contro la
volonta' di Newton, che voleva distruggerlo e che addirittura ne lascio'
incompiute alcune parti. Fu salvato grazie all'intervento di Halley, che ne
curo' la pubblicazione. Questa edizione reca il commento di T. Le Seur e F.
Jacquier.
52
PEURBACH, Georg
Theoricae novae planetarum. Parisiis, apud Carolum Perier, 1558.
[8], 176 c., ill., 8.
(D.d.A. Fondo Manfredi D-8-25)
Il Peurbach, con il suo allievo Regiomontano, puo' considerarsi il padre
dell'astronomia tedesca, basata sul sistema tolemaico. Le "Theoricae",
pubblicate postume come tutte le sue opere, conobbero una traduzione italiana
a cura di Orazio Toscanella nel 1566.
53
PONTANO, Giovanni Gioviano
Centum Ptolemaei sententiae ad Syrum fratrem a' Pontano e' Graeco in Latinum
tralatae, atque expositae. Eiusdem Pontani libri XIIII de rebus coelestibus.
Liber etiam de luna imperfectus. Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae Soceri,
1519.
301, [19] c., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi D-4-4)
Pontano (1426-1503), ministro del Re di Napoli, oltre che poeta fu autore di
quest'opera astronomica miscellanea, che vede accanto alle cento sentenze di
Tolomeo, d'argomento astrologico, un'interessante ripresa dell'idea
democritea che la luce della Via Lattea sia dovuta ad una congerie di stelle.
54
PTOLEMAEUS, Claudius
Almagestum seu magnae constructionis mathematicae opus. In Urbe Veneta,
Luceantonii Iunta officina, 1528.
[6], 143 c., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi D-f-2)
L"Almagesto" dell'astronomo greco Tolomeo, vissuto ad Alessandria nel II sec.
d.C., trae il nome da un etimo arabo-greco (al-meghiste = constructio
maxima), che allude alla sua natura di summa del sapere astronomico cui
erano giunti i Greci, fautori del sistema geocentrico.
55
RECUEIL d'observations faites en plusieurs voyages par ordre de sa Majeste',
pour perfectionner l'astronomie et la geographie. A Paris, de l'imprimerie
Royale, 1693.
[4], 43, [5], 71, [5], 92, 20, 74, [2], 68, 64, [2], 52, 106, [2] p., tav.,
fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-49)
Il volume comprende articoli di vari astronomi, tra i quali Picard, De La
Hire, Deshayes e Cassini; in particolare del Cassini e' presente il lavoro
delle sue ipotesi e le tavole dei satelliti di Giove, che sara' poi
ristampato nelle "Memorie" dell'Accademia delle Scienze di Parigi.
56
RENIERI, Vincenzo
Tabulae motuum caelestium universales. Florentiae, Typis Amatoris Massae
Foroliuien., 1647.
[8], LX, 364 p., 1 tav., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-17)
Discepolo di Galileo, il Renieri ricevette dal maestro ormai cieco l'eredita'
delle osservazioni dei satelliti di Giove, ma nelle "Tabulae", dette medicee
perche' dedicate al granduca Ferdinando II, i satelliti gioviani non
compaiono.
57
RICCIOLI, Giovanni Battista
Almagestum novum astronomiam veterem novamque complectens. Bononiae, ex
Typographia Haeredis Victorij Benatij, 1651.
[12], XLVII, 763 p., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-18)
Dell'opera, prevista in tre libri, fu pubblicato solo il tomo I, diviso in
due parti. Costituisce una sorta di enciclopedia dell'astronomia e contiene,
tra l'altro, una rassegna ordinata cronologicamente dei principali astronomi,
astrologi e cosmografi.
58
RICCIOLI, Giovanni Battista
Astronomiae reformatae tomi duo. Bononiae, ex Typographia Haeredis Victorij
Benatij, 1655.
[16], XII, 374, [4], 128 p., ill., tavv., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-31)
Opera di grande erudizione, testimonia l'anticopernicanesimo del Riccioli,
gesuita ed insegnante di astronomia nei collegi del suo ordine, che pure non
negava l'acutezza dell'ipotesi copernicana.
59
RICCIOLI, Giovanni Battista
Chronologiae reformatae et ad certas conclusiones redactae tomus primus
continens doctrinam temporum. Bononiae, ex Typographia Haeredis Dominici
Barberij, 1669.
[2], XV, [5], 404, [10], 236, 324, [2] p., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-36)
Il Riccioli, che pubblico' l'"Argomento contro il moto diurno della terra"
sotto lo pseudonimo di Michele Manfredi, tratta in quest'opera diffusamente
il problema del calendario.
60
RICCIOLI, Giovanni Battista
Geographiae et hydrographiae reformatae, nuper recognitae, & Auctae, Libri
Duodecim. Venetiis, typis Ioannis La Nou', 1672.
[8], 691 p., ill., fol.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-38)
Quest'opera puo' considerarsi come il piu' completo dei trattati di geografia
matematica fino ad allora pubblicati; comparso in prima edizione nel 1661 a
Bologna, contiene nozioni di astronomia e cenni sulla misurazione terrestre.
61
STURM, Leonard Christofle
Project de la Resolution du fameux probleme touchant la longitude sur mer. a'
Nuremberg, chez Pierre Conrad Monath, 1720.
[4], 44 p., 1 tav. 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-34)
Professore di matematica all'Universita' di Francoforte, lo Sturm
(1669-1719), figlio dell'astronomo Johann, ci ha lasciato numerose opere di
architettura, tra le quali "Architectura militaris hypothetica et electiva".
62
VILLEMOT, Philippe
Nouveau systeme, ou nouvelle explication du mouvement des planetes. Lyon,
chez Louis Declaustre, 1707.
[40], 251, [2] p., 12 tavv., 8.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-16-2)
Villemot (1651-1713), parroco di una cittadina nei pressi di Lione, in questa
opera ricorre alla teoria cartesiana dei vortici per spiegare il moto dei
pianeti.
63
VITALI, Geronimo
Absolutissimae primi mobilis tabulae, Ad integrum Quadrantem ex Triangulorum
ratiocinio concinnatae. Norimbergae, Sumtibus Wolfgangi Mauritii Endteri, &
Johannis Andreae Endterum Haeredum, 1676.
[20], 84, 624 p., 4.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-125)
L'opera, un catalogo riepilogativo di altri cataloghi, contiene inoltre le
stelle osservate da Tycho in poi, nonche' qualcuna nuova: di ciascuna sono
fornite le coordinate equatoriali ed eclitticali.
64
VLACQ, Adrian
Tabulae sinuum, tangentium et secantium, et logarithmi sinuum, tangentium, &
Numerorum ab unitate ad 10000. Lugduni, apud Ioannem Thioly, 1670.
[2], 56, [144] p., tav., 8.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-112)
L'opera dell'olandese Vlacq (Ulaccus) sui logaritmi costituisce un
ampliamento di quella di Henry Briggs.
65
WARD, Seth
De cometis ubi De Cometarum natura disseritur. Oxoniae, excudebat Leon
Lichfield, 1653.
[8], 44, [12], 48 p., ill., 8.
Volume miscellaneo.
(D.d.A. Fondo Manfredi DC-8-23)
Il Ward e' autore anche di una "Inquisitio in Bullialdi Astronomiae
philolaicae fundamenta", che lo contrappose al Bullialdus in una polemica che
puo' essere ricostruita attraverso le loro opere pubblicate tra il 1650 ed il
1660.
66
WHISTON, William
Praelectiones astronomicae Cantabrigiae in Scholis Publicis Habitae.
Cantabrigiae, Typis Academicis, 1707.
[2], 409, [1] p., ill., 8.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-11)
Ristampato nel 1728, questo trattato di elementi di astronomia contiene anche
la teoria della luna di Newton. Whiston fu proposto come membro della Royal
Society, ma non ne entro' a far parte a causa dell'opposizione di Newton.
67
WHISTON, William
Praelectiones Physico-Mathematicae Cantabrigiae in Scholis Publicis Habitae.
Cantabrigiae, Typis Academicis, 1710.
[4], 367, [1] p., ill., 8.
(D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-13)
E' la prosecuzione delle "Praelectiones astronomicae", nelle quali l'autore
non aveva esaurito l'esposizione e l'interpretazione dei principi
dell'astronomia fisica newtoniana.