1 ARGOLI, Andrea Ephemeridum iuxta Tychonis hypotheses et coelo deductas observationes tomus secundus. Ab anno 1641. ad 1670. Patavii, typis Pauli Frambotti, 1648. [2], 945 p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-63) Il disegno rappresenta un oroscopo oggettivo, ovvero la posizione dei pianeti nelle costellazioni alla data del 20 settembre 1674, ore 4.30: e' la data di nascita di Eustachio Manfredi, come risulta dalla biografia redatta dal Fantuzzi. 2 ARGOLI, Andrea Tabulae primi mobilis. Patavii, typis P. Frambotti, 1644. [10], 757 p., 4. D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-136 L'Argoli, pur non seguendo il sistema tolemaico, non accetto' neppure quello copernicano, bensi' quello di Tycho Brahe, il cui nome figura nel frontespizio di tutte le sue Effemeridi. 3 BALTHASAR, Theodor Micrometria, hoc est de micrometrorum, tubis opticis seu telescopiis & microscopiis applicandorum varia structura ac usu multiplici opusculum, cum observationibus astronomicis, tum & aliarum rerum dimensionibus plurimum inserviens. Christian-Erlangae, typis Daniel Michael Schmak, 1710. [8], 120 p., 8. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-16-4) L'opera del Balthasar e' relativa alla costruzione ed all'uso dei telescopi e dei microscopi micrometrici: dell'uso dei micrometri in astronomia tratta il Manfredi nell'"Introductio in Ephemerides". 4 BAYER, Ioannes Uranometria, omnium asterismorum continens schemata, nova methodo delineata, aereis laminis expressa. Ulmae, sumptibus Iohannis Gorlini, 1661. [1] c., 102 tavv., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-25) La costellazione della Vergine, da un'incisione di Alessandro Mair. Nell'atlante del Bayer ogni costellazione e' rappresentata dalla sua figura mitologica, attorniata dalle stelle fisse fino alla sesta grandezza, indicate con le lettere dell'alfabeto greco. 5 BETTAZZI, Jacobus Epitome operis Paschalis...accedit sententia, quam de Paschali opere tulit vir praeclarissimus Eustachius Manfredi. Florentiae, apud Bernardum Paperinium, 1733. XXIV, 240 p., 4 tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-65) Iacopo Bettazzi (1684-1755) studio' a lungo il problema dell'esatta designazione della domenica pasquale, proponendo con la sua "Epitome" di correggere il ciclo pasquale uniformandolo ai pleniluni invece che ai noviluni. 6 BIANCHINI, Francesco Astronomicae, ac geographicae observationes selectae Romae, atque alibi per Italiam habitae. Veronae, Typis Dyonisii Ramanzini, 1737. [12], XVI, 278, [2] p., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-19) Eustachio Manfredi, amico ed estimatore del Bianchini, curo' la pubblicazione postuma dei suoi manoscritti contenenti le osservazioni astronomiche e geografiche, in questo volume comparso otto anni dopo la morte dell'autore. 7 BIANCHINI, Francesco De Kalendario et cyclo Caesaris ac. de Paschali canone S. Hippolyti Martyris dissertationes duae. Romae, typis Aloysii, & Francisci de Comitibus impressorum Cameralium, 1703. [20], 176, [8] p., tavv., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-3) Il sole e la luna mitologicamente raffigurati compaiono sulle monete dei popoli dell'antichita' accanto ad altri simboli astronomici. La moneta n. 10 raffigura Giano, le cui due facce alludono a sole e luna, aspetto diurno e notturno della luce. 8 BIANCHINI, Francesco Hesperi et Phosphori nova phaenomena sive observationes circa planetam Veneris. Romae, apud Ioannem Mariam Salvioni, 1728. [2], VII, 92, [2] p., 9 tavv., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-4) Il Bianchini, nato a Verona, visse a Roma alle dipendenze del cardinale Ottobono (poi Papa Alessandro VIII), segretario della Congregazione del Calendario, argomento che ispira quest'opera ed anche il trattato "De Kalendario". 10 BORELLI, Alfonso Theoricae Mediceorum planetarum ex causis physicis deductae. Florentiae, ex Typographia S.M.D., 1666. VII, [5], 184 p., 5 tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-100) In quest'opera Alfonso Borelli, membro dell'Accademia del Cimento e sostenitore del nuovo metodo scientifico galileiano, precorrendo i tempi prende in considerazione la dimostrazione Kepleriana dell'ellitticita' delle orbite, applicandola al moto dei satelliti di Giove. 11 BRAHE, Tycho Astronomiae instauratae mechanica. Noribergae, apud Levinum Hulsium, 1602. [54] c., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-1) E' questa l'ultima opera pubblicata vivente l'autore (la prima edizione e' del 1598), che descrive minutamente gli strumenti da lui ideali per la specola di Uraniborg e contiene anche cenni autobiografici. 12 BULLIALDUS, Ismael Astronomia philolaica. Parisiis, Sumptibus Simeonis Piget, 1645. [12], 469, [3], 232 p., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-15) Questa voluminosa opera si basa sul sistema eliocentrico, sebbene il filosofo greco Filolao, richiamato nel titolo, ponesse al centro del mondo non il sole, ma il "fuoco centrale": entrambi i sistemi pero' asserivano il moto terrestre. 13 CASSINI, Gian Domenico Abrege' des observations & des reflections sur la comete qui a paru au mois de Decembre 1680, & aux mois de Janvier, Fevrier & Mars de cette anne'e 1681. A Paris, chez Estienne Michallet, 1681. XXXIX, [1], 90, [2] p., 3 tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-132) La cometa del 1680, forse una delle piu' spettacolari e famose, forni' l'occasione per una serie di opere pubblicate subito dopo la sua apparizione: oltre a quelle di Guglielmini e di Cassini qui esposte, e' celebre quella di Jacob Bernoulli. 14 CASSINI, Gian Domenico Tabulae quotidiane revolutionis macularum Iovis Nuperrime' adinuentae. Romae, Ex Typographia Fabij de Falco, 1665. [4], 12 p., fol. (D.d.A> Fondo Manfredi DC-f-30) Gli anni tra il 1664 ed il 1666, allorche' ferveva l'impegno civile del Cassini, preposto all'idrografia dello Stato Pontificio, videro la pubblicazione delle sue opere relative alle comete ed alle osservazioni di Marte, Giove e Venere. 15 CAVINA, Pietro De legitimo tempore Paschatis. Venetiis, ex Typographia Leniana, 1667. [4], 127, [1] p., 4 (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-104) Pietro Cavina, liquidato dal repertorio bibliografico di Jerome Lalande con un lapidario "c'e'tait un visionnaire", e' autore anche di un volume sulla famosa cometa del 1680. 16 ??????? 17 CLAVIUS, Cristophorus In sphaeram Ioannis de Sacro Bosco Commentarius. Romae, apud Aloisium Zannettum, 1607. [8], 639, [47] p., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-12) Il trattato "De sphaera" dell'inglese Giovanni Sacrobosco (XIII sec.) nonostante si ispiri all'"Almagesto" tolemaico, e' la prima vera monografia astronomica occidentale e fu pertanto piu' volte ristampato e commentato. 18 CLAVIUS, Cristophorus Novi calendarii Romani apologia, adversus Michaelem Maestlinum Gaeppingensem. Romae, apud Sanctium, & Soc., 1588. [80], 398, [2] p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi D-4-81) L'opera e' una difesa della riforma gregoriana del calendario, di cui il Clavio fu uno dei preparatori alla corte di Gregorio XIII, con Ignazio Danti e Luigi Lilio. Quest'ultimo, di professione medico, ne fu il vero ideatore e la sua proposta ("Compendium novae rationis restituendi Kalendarium", Roma, Blado, 1577) fu attuata dal Danti e dal Clavio. 19 DE MAIRAN, Jean Jacques Traite' physique et historique de l'aurore boreale. A Paris, de l'imprimerie Royale, 1733. [8], 281 p., tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-70) Nella successiva edizione di questo trattato, pubblicata nel 1735, l'autore inseri' anche una sezione sulla luce zodiacale e sull'atmosfera solare. 20 DESPLACES, Philippe Ephemerides des mouvemens celestes, pour les anne'es 1715, jusqu'en 1725. Paris, chez Jacques Collombat, 1716. 367 p., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi Effemeridi) Le effemeridi di Desplaces, riferite al meridiano di Parigi, continuano quelle redatte da Desforges e, a loro volta, saranno continuate da Lacaille fino al 1800. L'antiporta raffigura un'allegoria dell'astronomia, rappresentata come una giovane donna circondata dagli elementi (cielo e mare) e dagli strumenti caratterizzanti la disciplina. 21 FLAMSTEED, Johannes Historiae coelestis libri duo. Londini, Typis J. Matthews, 1712. [4], VI, 387, [5], 120 p., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-6) Quest'opera fu pubblicata contro la volonta' dell'autore in 400 esemplari, sotto la direzione di Newton e di Halley, ma il Flamsteed riusci' a procurarsene 300 ed a bruciarne le parti II-VI del primo libro. 22 FONTANA, Gaetano Instituto physico-astronomica Adiecta in fine Appendice Geographica. Mutinae, Typis Antonij Capponi, ac H.H. Pontiroli, 1695. XVI, 230 p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-144) Nell,appendice geografica l'autore indica il modo di correggere le tavole del Magini, esaminando in particolare quelle dell'ex-ducato di Modena: alla morte del Fontana furono rinvenute molte carte da lui realizzate, con una descrizione geografico-matematica del territorio. 23 GALILEO, Galileo Systema cosmicum...in quo quatuor dialogis, de duobus maximis mundi systematibus, Ptolemaico et Copernicano, ...disseritur. Augustae Treboc., typis Davidis Hautti, 1635. [16], 495, [25] p., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-41 I-II) La prima edizione del "Dialogo" risale al 1632, per i tipi del fiorentino Landini, in lingua italiana. Il volume esposto e' la traduzione latina, ad opera di Mattia Bernegger, che reca il ritratto dell'autore inciso dall'Heyden. 24 GHISILIERI, Antonio Ephemerides motuum coelestium ab anno 1721 ad annum 1740 e Tabulis de la Hide, Streetii, & Flamstedii ad meridianum Bononiae supputatae. Bononiae, apud successores Benatij, 1720. [30], 600 p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi XI.9.22) Il marchese Antonio Ghisilieri (1685-1734), lettore di giurispredenza all'Universita' di Bologna, pratico' anche osservazioni astronomiche che lo contrapposero ad Eustachio Manfredi: nel 1730 infatti pubblico', anonima, una critica delle "Effemeridi" manfrediane cui ribatte' Francesco Maria Zanotti, giustificandole. 25 GREGORY, David Astronomiae physicae & geometricae elementa. Oxoniae, e Theatro Sheldoniano, 1720. [12], 494, [2] p., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-2) E' questa la prima edizione di un trattato generale, assai apprezzato per la chiarezza come opera didattica, che fu ristampato nel 1726 con l'aggiunta della "Cometographia" di Halley. 26 GUGLIELMINI, Domenico De cometarum natura et ortu epistolica dissertatio occasione novissimi Cometae sub finem superioris anni; & inter initia currentis observati conscripta. Bononiae, Typis Haeredis Dominici Barberij, 1681. [2], 21 p., 2 tavv., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-43) L'incisione mostra la spettacolare cometa osservata a Bologna il 25 ed il 26 dicembre 1680, la quale sviluppo' una coda che abbracciava 80 di circolo massimo. L'apparizione fu seguita con interesse da astronomi e da appassionati ed Halley ne calcolo' l'orbita: il suo periodo di rivoluzione e' di anni 8813,8. 27 HECKER, Johannes Motuum caelestium ephemerides Ab Anno Ae. V. 1666 ad 1680. Ex observationibus correctis nobilissim. Tychonis Brahei, & Joh. Kepleri hypothesibus physicis, Tabulisque Rudulphinis. Ad meridianum Uraniburgicum in freto Cimbrico. Gedani, excudebat Simon Reiniger, 1662. [260] c., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-88) Questo volume di effemeridi e' riferito alla latitudine della Specola di Uraniborg, eretta da tycho sull'isolotto danese di Hween (ora appartenente alla Svezia). 28 HORREBOW, Peter Basis astronomiae sive astronomiae pars mechanica. Hauniae, apud viduam beati Hieron. Christiani Paulli, 1735. [10], 232 p., 11 tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-18) L'antiporta raffigura l'osservatorio di Copenhagen, con gli astronomi sulla sommita' della torre che eseguono le osservazioni. L'opera infatti descrive i metodi di osservazione e gli strumenti di cui era dotata la Specola danese, ideati in gran parte dall'astronomo Olaf Romer (1644-1710). 29 HORREBOW, Peter Clavis astronomiae sive astronomiae pars physica. Hauniae, sumptibus authoris, 1725. [12], 112, [12] p., 1 tav., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-46) L'astronomo danese Horrebow (1679-1764) subentro' a Romer nella direzione dell'Osservatorio di Copenhagen che fu parzialmente distrutto da un incendio nel 1728. Sono qui esposti i suoi due fondamentali trattati astronomici: "Basis astronomiae", che tratta la meccanica, e "Clavis astronomiae", che tratta la fisica. 30 HORROX, Jeremy Opuscula astronomica. Londini, Typis W.G. Prostant, 1673. [16], 496 p., 2 tavv., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-119) L'opera dell'astronomo inglese Horrox, morto prematuramente a ventidue anni, fu pubblicata postuma a cura del Wallis e si chiude con la corrispondenza tra Horrox e Crabtree. 31 KEILL, John Introductio ad veram astronomiam, seu lectiones astronomicae habitae in Schola Astronomica Academiae Oxoniensis. Oxoniae, e Theatro Sheldoniano, 1718. [8], XV, [1], 495, [1] p., ill., 2 tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-26) Professore di astronomia ad Oxford, il Keill e' anche noto per la polemica con Leibnitz, che accuso' di plagio a proposito del calcolo infinitesimale, rivendicando la priorita' del suo maestro Newton. 32 KEPLER, Ioannes Astronomia nova ??????????? seu physica coelestis, tradita commentariis de motibus stellae Martis. Pragae, s.t., 1609. [38], 337 p., ill., fol (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-4) Il volume, che presenta una colorazione brunastra delle carte per effetto dell'ossidazione, appartenne a Giuseppe Antonio Nadi prima che ad Eustachio Manfredi. Il Nadi, morto nel 1722, fu uno dei primi assistenti della Specola bolognese sotto la direzione del Manfredi, che lo ricorda nella prefazione al primo volume delle sue Effemeridi. 33 KEPLER, Ioannes De Iesu Christi servatoris nostri vero anno natalitio, consideratio novissima. Francofurti, in officina typographica Wolfgangi Richteri, 1606. 35, [3] p., 4. Volume miscellaneo. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-10) L'opera, d'argomento cronologico, sostiene che la nascita di Cristo avvenne in realta' quattro o cinque anni prima dell'inizio convenuto dell'era volgare, e che quindi l'anno 1606 in cui scriveva avrebbe dovuto essere indicato come 1610 o 1611. 34 KEPLER, Ioannes Ephemerides novae motuum coelestium, ab anno vulgaris aerae MDCXVII. Lincij Austriae, Iohannes Plancus, [1617]. [12], 39, [97] p., 4 (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-19) E' questo il primo volume di una serie di effemeridi pubblicate da Keplero; nel tomo relativo all'anno 1720 egli per la prima volta impiego' i logaritmi, alla teoria dei quali dedico' l'opera "Chilias logarithmorum". 35 MAGINI, Giovanni Antonio Primum mobile. Bononiae, apud Io. Bapt. Bellagambam, 1609. [8], 290 c., ill., fol. Volume miscellaneo. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-5) Il Magini, succeduto nel 1588 ad Ignazio Danti sulla cattedra di astronomia dell'Universita' di Bologna, cui aveva aspirato senza successo anche il ventiquattrenne Galileo, nella prefazione a questo volume spiega di non accettare il sistema copernicano pur ammettendone l'utilita' pratica nel semplificare i calcoli. 36 MALVASIA, Cornelio Ephemerides novissimae motuum coelestium. Mutinae, Andrea Cassiani, 1662. [20], 220 p., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-26) L'antiporta raffigura una giovane donna che osserva Giove al telescopio e, contemporaneamente, dipinge lo ??????????????????? con le stesse fasce del pianeta. L'ascendenza gioviana della casata e' ribadita dal motto "Ab Iove principium", tratto dal poema in cinque libri "Urania sive de stellis" di Giovanni Pontano. 37 MANFREDI, Eustachio De annuis inerrantium stellarum aberrationibus. Bononiae, typis Costantini Pisarri, 1729. [4], 80 p., 6 tavv., 4. (D.d.A. DCC-4-58) Il volume, che poteva incontrare il rifiuto della censura ecclesiastica per l'eccessivo favore con cui presentava l'ipotesi copernicana del moto terrestre, ottenne tuttavia l'imprimatur e fu dedicato al cardinale Giovanni Antonio Davia, arcivescovo di Rimini. 38 MANFREDI, Eustachio Ephemerides motuum coelestium Ex Anno MDCCXV In Annum MDCCXXV e Cassinianis tabulis ad meridianum Bononiae supputatae. Bononiae, Typis Constantini Pisarii, 1715. [16], 143, [1], 179 p., 1 tav., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi XI.9.22) Opera connessa con la determinazione delle longitudini, consentiva anche al lettore non esperto d'astronomia la determinazione astronomica delle coordinate geografiche dei siti. 39 MANFREDI, Eustachio Introductio in Ephemerides. Bononiae, Typis Constantini Pisarri, 1750. XVIII, [2], 143, [1], 192 p., 1 tav., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-f-30) Inizialmente quest'opera costituiva il tomo I delle "Ephemerides", poi venne ristampata separatamente a cura di Eustachio Zanotti, che vi aggiunse la prefazione da lui scritta. 40 MANFREDI, Eustachio Elementi della cronologia con diverse scritture appartenenti al calendario romano. In Bologna, nella Stamperia di Lelio dalla Volpe, 1744. [16], 362 p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-127) L'opera, nota anche come tomo V delle opere di Eustachio, e' ricordata dal Riccardi come un esempio di prosa scientifica in "lingua forbita e pura". 41 MANFREDI, Eustachio Instituzioni astronomiche. In Bologna, nella Stamperia di Lelio dalla Volpe, 1749. [4], XXVIII, 418 p., tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-126) L'opera costituisce il tomo II delle opere di Eustachio Manfredi e fu pubblicata dieci anni dopo la morte dell'astronomo. 42 [MANFREDI, Eustachio] Defectus Solis observatus e Specula Bononiensis Scientiarum Instituti Die prima Martii MDCCXXXVII. Bononiae, Typis Laelii a Vulpe, s.d. [1] c., ill., 4 (D.d.A. Fondo Manfredi Misc. Leg. IX.6) E' questo uno dei molti fogli che descrivono le osservazioni eseguite dalla Specola bolognese, tempestivamente pubblicati in forma "volante" e sovente raccolti poi nei "Commentarii" dell'Accademia delle Scienze di Bologna. 43 MANFREDI, Eustachio Novissimae ephemerides motuum coelestium e Cassinianis tabulis Ad meridianum Bononiae supputatae. Tomus I. Bononiae, Typis Costantini Pisarri, 1725. [20], 384 p., tav., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi Effemeridi) L'opera, cui collaborarono il Nadi, l'Herbert, il Weber ed altri scienziati, come si legge nella prefazione al tomo I, fu attaccata dal Ghisilieri che ritenne di trovarvi parecchi errori. 44 MANFREDI, Eustachio Mercurii ac Solis congressus in astronomica Specula Bononiensis Scientiarum Instituti observatus Die IX. Novembris MDCCXXIII. Bononiae, Typis Constantini Pisarri, 1724. 37, [3] p., 1 tav., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-44) L'opuscolo conobbe una discreta fortuna e fu successivamente pubblicato anche negli "Acta eruditorum Lipsiae" nel 1729 e nei "Commentarii" dell'Accademia delle Scienze di Bologna nel 1747. 45 MAUPERTUIS, Pierre Discours sur la parallaxe de lune, pour perfectionner la theorie de la lune et celle de la terre. Paris, imprimerie royale, 1741. XXXII, 133 p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-110) Maupertuis, dapprima ufficiale dei dragoni nell'esercito francese, si avvalse, per perfezionare la teoria della luna, della conoscenza della figura terrestre determinata basandosi sulla misura del grado polare, conseguita durante una spedizione in Lapponia. 46 MELITON, Francois Gregoriana correctio illustrata, ampliata et a conviciis vindicata. Coloniae, apud Gasp. Henault, 1743. [18], 285, [3] p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-120) Questo trattato sulla riforma gregoriana del calendario, opera del frate cappuccino Francois Meliton (1681-1753), fu pubblicato in seguito alla approvazione concessa dall'Accademie Royale des Sciences de Paris su giudizio favorevole di Gian Domenico Cassini. 47 MERCATOR, Nicolaus Institutionum astronomicarum libri duo. ... cum tabulis tychonianis. Patavii, ex typographia Seminarij, 1685. 223, 67 p., 7 tavv., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-136) Dopo aver concluso gli studi a Copenhagen, Mercator si reco' a Londra, dove divenne membro della Royal Society. Collaboro' alla realizzazione dei giochi d'acqua di Versailles. 48 METIUS, Adrianus Institutionum astronomicarum tomi tres. Franekerae, excudebat Aegidius Radaeus, 1608. [16], 264, [8], 235, 292, [15], 135, [1] p., ill., 8. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-8-5) Metius, pur non essendo il vero cognome dell'autore, venne adottato anche dal fratello Jacob. L'opera qui esposta, pubblicata per la prima volta nel 1605, fu piu' volte ristampata e, nel 1621, l'autore ne curo' la traduzione in olandese. 49 MEZZAVACCA, Flaminio Otia sive ephemerides felsineae recentiores. Tomus primus. Bononiae, Typis Constantini Pisarij, 1701. [20], 452 p., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi XI.10.23) E' questo il primo dei due volumi delle Effemeridi di Flaminio Mezzavacca, che il libraio bolognese Ruinetti fece ristampare nel 1701 (la prima edizione era del 1686) aggiungendovi la prefazione di Eustachio Manfredi e la dedicatoria al conte Luigi Ferdinando Marsili. 50 MONTANARI, Geminiano Ephemeris Lansbergiana ad longitudinem Almae Studiorum Matris Bononiae ed annum 1666 nuperrime' supputata. Bononiae, ex Typographia Ferroniana, s. d. XII, 52 p., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-98) In quest'opera l'autore corregge alcuni errori commessi dal Lansberg nelle sue "Tabulae" pubblicate nel 1632 ed aggiunge le proprie osservazioni astronomiche. 51 NEWTON, Isaac Philosophiae naturalis principia mathematica. Tomi tertii continuatio, continens Lunae theoriam newtonianam. Coloniae Allobrogum, s.t., 1760. VIII, 375-703 p., ill., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-224) Il terzo volume dei "Principia mathematica" apparve nel 1687 contro la volonta' di Newton, che voleva distruggerlo e che addirittura ne lascio' incompiute alcune parti. Fu salvato grazie all'intervento di Halley, che ne curo' la pubblicazione. Questa edizione reca il commento di T. Le Seur e F. Jacquier. 52 PEURBACH, Georg Theoricae novae planetarum. Parisiis, apud Carolum Perier, 1558. [8], 176 c., ill., 8. (D.d.A. Fondo Manfredi D-8-25) Il Peurbach, con il suo allievo Regiomontano, puo' considerarsi il padre dell'astronomia tedesca, basata sul sistema tolemaico. Le "Theoricae", pubblicate postume come tutte le sue opere, conobbero una traduzione italiana a cura di Orazio Toscanella nel 1566. 53 PONTANO, Giovanni Gioviano Centum Ptolemaei sententiae ad Syrum fratrem a' Pontano e' Graeco in Latinum tralatae, atque expositae. Eiusdem Pontani libri XIIII de rebus coelestibus. Liber etiam de luna imperfectus. Venetiis, in aedibus Aldi et Andreae Soceri, 1519. 301, [19] c., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi D-4-4) Pontano (1426-1503), ministro del Re di Napoli, oltre che poeta fu autore di quest'opera astronomica miscellanea, che vede accanto alle cento sentenze di Tolomeo, d'argomento astrologico, un'interessante ripresa dell'idea democritea che la luce della Via Lattea sia dovuta ad una congerie di stelle. 54 PTOLEMAEUS, Claudius Almagestum seu magnae constructionis mathematicae opus. In Urbe Veneta, Luceantonii Iunta officina, 1528. [6], 143 c., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi D-f-2) L"Almagesto" dell'astronomo greco Tolomeo, vissuto ad Alessandria nel II sec. d.C., trae il nome da un etimo arabo-greco (al-meghiste = constructio maxima), che allude alla sua natura di summa del sapere astronomico cui erano giunti i Greci, fautori del sistema geocentrico. 55 RECUEIL d'observations faites en plusieurs voyages par ordre de sa Majeste', pour perfectionner l'astronomie et la geographie. A Paris, de l'imprimerie Royale, 1693. [4], 43, [5], 71, [5], 92, 20, 74, [2], 68, 64, [2], 52, 106, [2] p., tav., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-49) Il volume comprende articoli di vari astronomi, tra i quali Picard, De La Hire, Deshayes e Cassini; in particolare del Cassini e' presente il lavoro delle sue ipotesi e le tavole dei satelliti di Giove, che sara' poi ristampato nelle "Memorie" dell'Accademia delle Scienze di Parigi. 56 RENIERI, Vincenzo Tabulae motuum caelestium universales. Florentiae, Typis Amatoris Massae Foroliuien., 1647. [8], LX, 364 p., 1 tav., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-17) Discepolo di Galileo, il Renieri ricevette dal maestro ormai cieco l'eredita' delle osservazioni dei satelliti di Giove, ma nelle "Tabulae", dette medicee perche' dedicate al granduca Ferdinando II, i satelliti gioviani non compaiono. 57 RICCIOLI, Giovanni Battista Almagestum novum astronomiam veterem novamque complectens. Bononiae, ex Typographia Haeredis Victorij Benatij, 1651. [12], XLVII, 763 p., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-18) Dell'opera, prevista in tre libri, fu pubblicato solo il tomo I, diviso in due parti. Costituisce una sorta di enciclopedia dell'astronomia e contiene, tra l'altro, una rassegna ordinata cronologicamente dei principali astronomi, astrologi e cosmografi. 58 RICCIOLI, Giovanni Battista Astronomiae reformatae tomi duo. Bononiae, ex Typographia Haeredis Victorij Benatij, 1655. [16], XII, 374, [4], 128 p., ill., tavv., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-31) Opera di grande erudizione, testimonia l'anticopernicanesimo del Riccioli, gesuita ed insegnante di astronomia nei collegi del suo ordine, che pure non negava l'acutezza dell'ipotesi copernicana. 59 RICCIOLI, Giovanni Battista Chronologiae reformatae et ad certas conclusiones redactae tomus primus continens doctrinam temporum. Bononiae, ex Typographia Haeredis Dominici Barberij, 1669. [2], XV, [5], 404, [10], 236, 324, [2] p., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-36) Il Riccioli, che pubblico' l'"Argomento contro il moto diurno della terra" sotto lo pseudonimo di Michele Manfredi, tratta in quest'opera diffusamente il problema del calendario. 60 RICCIOLI, Giovanni Battista Geographiae et hydrographiae reformatae, nuper recognitae, & Auctae, Libri Duodecim. Venetiis, typis Ioannis La Nou', 1672. [8], 691 p., ill., fol. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-f-38) Quest'opera puo' considerarsi come il piu' completo dei trattati di geografia matematica fino ad allora pubblicati; comparso in prima edizione nel 1661 a Bologna, contiene nozioni di astronomia e cenni sulla misurazione terrestre. 61 STURM, Leonard Christofle Project de la Resolution du fameux probleme touchant la longitude sur mer. a' Nuremberg, chez Pierre Conrad Monath, 1720. [4], 44 p., 1 tav. 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-34) Professore di matematica all'Universita' di Francoforte, lo Sturm (1669-1719), figlio dell'astronomo Johann, ci ha lasciato numerose opere di architettura, tra le quali "Architectura militaris hypothetica et electiva". 62 VILLEMOT, Philippe Nouveau systeme, ou nouvelle explication du mouvement des planetes. Lyon, chez Louis Declaustre, 1707. [40], 251, [2] p., 12 tavv., 8. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-16-2) Villemot (1651-1713), parroco di una cittadina nei pressi di Lione, in questa opera ricorre alla teoria cartesiana dei vortici per spiegare il moto dei pianeti. 63 VITALI, Geronimo Absolutissimae primi mobilis tabulae, Ad integrum Quadrantem ex Triangulorum ratiocinio concinnatae. Norimbergae, Sumtibus Wolfgangi Mauritii Endteri, & Johannis Andreae Endterum Haeredum, 1676. [20], 84, 624 p., 4. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-125) L'opera, un catalogo riepilogativo di altri cataloghi, contiene inoltre le stelle osservate da Tycho in poi, nonche' qualcuna nuova: di ciascuna sono fornite le coordinate equatoriali ed eclitticali. 64 VLACQ, Adrian Tabulae sinuum, tangentium et secantium, et logarithmi sinuum, tangentium, & Numerorum ab unitate ad 10000. Lugduni, apud Ioannem Thioly, 1670. [2], 56, [144] p., tav., 8. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-4-112) L'opera dell'olandese Vlacq (Ulaccus) sui logaritmi costituisce un ampliamento di quella di Henry Briggs. 65 WARD, Seth De cometis ubi De Cometarum natura disseritur. Oxoniae, excudebat Leon Lichfield, 1653. [8], 44, [12], 48 p., ill., 8. Volume miscellaneo. (D.d.A. Fondo Manfredi DC-8-23) Il Ward e' autore anche di una "Inquisitio in Bullialdi Astronomiae philolaicae fundamenta", che lo contrappose al Bullialdus in una polemica che puo' essere ricostruita attraverso le loro opere pubblicate tra il 1650 ed il 1660. 66 WHISTON, William Praelectiones astronomicae Cantabrigiae in Scholis Publicis Habitae. Cantabrigiae, Typis Academicis, 1707. [2], 409, [1] p., ill., 8. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-11) Ristampato nel 1728, questo trattato di elementi di astronomia contiene anche la teoria della luna di Newton. Whiston fu proposto come membro della Royal Society, ma non ne entro' a far parte a causa dell'opposizione di Newton. 67 WHISTON, William Praelectiones Physico-Mathematicae Cantabrigiae in Scholis Publicis Habitae. Cantabrigiae, Typis Academicis, 1710. [4], 367, [1] p., ill., 8. (D.d.A. Fondo Manfredi DCC-4-13) E' la prosecuzione delle "Praelectiones astronomicae", nelle quali l'autore non aveva esaurito l'esposizione e l'interpretazione dei principi dell'astronomia fisica newtoniana.