Vincenzo Maria Coronelli, Epitome cosmografica
La rinascita della cartografia celeste aveva aperto la strada a una tendenza
generale verso l'ampliamento del tradizionale schema tolemaico e l'introduzione di nuove costellazioni. A ciò aveva contribuito, oltre alla scoperta del cielo australe, l'introduzione del telescopio, che aveva permesso di osservare numerose stelle mai viste prima ad occhio nudo.
I due emisferi celesti contenuti nell'Epitome Cosmografica di Vincenzo Coronelli, pubblicata a Venezia nel 1693, forniscono un'interessante testimonianza di questa tendenza. Nelle due mappe del cartografo italiano, noto in tutta Europa per i suoi globi celesti e terrestri, si trovano alcune costellazioni già utilizzate nel Seicento da vari astronomi e cartografi e poi abbandonate.
Appaiono così i fiumi Tigri e Giordano, il Giglio e lo Scettro, che saranno ben presto destinati a scomparire.
Il Giordano di Coronelli (Bibl. del Dip. di Astronomia di Bologna)
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Queste pagine sono a cura di Davide Neri - E-mail: ban2280@iperbole.bologna.it