Conigli sotto la Luna
Dino Buzzati
Nel giardino la luna, e quel profumo d'erba e piante che ricorda certe
lontanissime mattine (saranno mai esistite?) quando alle prime luci, con gli
scarponi e il flobert, si usciva a caccia. Ma adesso c'e' la luna quieta, le
finestre sono spente, la fontana non getta piu': silenzio. Sul prato quattro
cinque piccole macchie nere. Ogni tanto si muovono con buffi salti veloci,
senza il minimo rumore. All'ombra delle aiole, come aspettando. Sono i conigli.
Il giardino, l'erba, quell'odore buono, la quieta luna, la notte cosi'
immensa e bella che fa male dentro per incomprensibili ragioni, tutta la notte
meravigliosa e' loro. Sono felici? Saltellano a due a due, non viene dalle
loro zampe il piu' lieve fruscio. Ombre, si direbbero. Minuscoli fantasmi,
genietti
inoffensivi della campagna che intorno dorme, visibile sotto la luna a
grandissima distanza. E debolmente splendono anche le remote pareti bianche
di roccia, le montagne solitarie. Ma i conigli stanno con le orecchie tese,
aspettano, che cosa aspettano? Sperano forse di poter essere ancora piu'
felici? La', dietro al muretto, nel cunicolo che viene dal tombino, dove
all'alba si
nascondono a dormire, e' tesa la tagliola. Loro non lo sanno. Neppure noi
sappiamo, quando insieme agli amici si gioca e si ride, cio' che ci attende,
nessuno puo' conoscere i dolori, le sorprese, le malattie destinate forse
all'indomani. Come i conigli noi stiamo sul prato, immobili, con la stessa
inquietudine che ci avvelena. Dove e' tesa la tagliola? Anche le notti piu'
felici passano senza consolarci. Aspettiamo, aspettiamo. E intanto la luna
ha compiuto un lungo arco nel cielo. Le sue ombre di minuto in minuto diventano
piu' lunghe. I conigli, con le orecchie tese, lasciano sull'erba illuminata
mostruose strisce nere. Anche noi, nella notte, in mezzo alla campagna, non
siamo piu' che ombre, fantasmi scuri con dentro l'invisibile carico di affanni.
Dove e' tesa la tagliola? Al lume favoloso della luna cantano i grilli.
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