L'attivita' di ricerca post-dottorato affronta varie tematiche relative
allo studio delle proprieta' ed evoluzione degli ammassi di galassie e
del mezzo intergalattico (ICM) ottenute principalmente tramite
immagini multibanda. In particolare, i principali interessi di
ricerca riguardano:
Studio del feedback dall'AGN: radiogalassie e cavita'
in banda X osservate negli ammassi "cool core"
Negli ultimi anni la nostra comprensione della fisica che
regola il comportamento e l'evoluzione delle regioni
centrali degli ammassi e gruppi di galassie definiti "cool
core" e' cambiata drasticamente. Osservazioni X ad alta
risoluzione effettuate con i satelliti X di nuova
generazione Chandra e XMM-Newton hanno infatti mostrato la
mancanza di evidenza spettroscopica di gas (mezzo
intra-cluster, ICM) in raffreddamento a temperature molto
basse. Allo stesso tempo osservazioni radio, effettuate a
una risoluzione angolare confrontabile a quella di Chandra
(~ 1 arcosecondo), hanno evidenziato una forte interazione
tra il plasma relativistico e il plasma termico: i lobi
delle radiogalassie, potenziati dal nucleo galattico attivo
(AGN) centrale, si espandono nell'ICM scavando cavita'
osservabili come deficit di emissione in banda X. Questo ha
identificato gli AGN come i maggiori candidati per fornire
l'energia non-gravitazionale necessaria a riscaldare i
"cool cores". La mia attivita' di ricerca e' mirata a
ottenere un quadro esaustivo ed autoconsistente del
cosiddetto processo di "feedback" dall'AGN centrale, che e'
di essenziale importanza anche per comprendere la
formazione ed evoluzione di galassie.
Nell'ambito di questo progetto ho studiato l'interazione
tra la radiosorgente centrale e l'ICM nell'ammasso RBS
797. Grazie a nuove osservazioni VLA ho scoperto emissione
radio su diverse scale e orientazioni. Questa particolare
morfologia radio e' dovuta probabilmente all'attivita'
ricorrente dell'AGN centrale, dove la diversa orientazione
dei getti rispetto ai lobi che riempiono le cavita'
osservate in X potrebbe essere dovuta agli effetti di un
sistema binario di buchi neri supermassivi (Gitti,
Feretti & Schindler 2006, A&A, 448, 853). Questo lavoro
mi ha permesso di ottenere come Principal Investigator
nuovi dati VLA e XMM-Newton di RBS 797. L'analisi congiunta
di questi dati e di nuove osservazioni Chandra, con il
relativo studio interpretativo dell'emissione radio su
larga scala (mini-alone radio, si veda punto successivo) e
del sistema di cavita', ha costituito l'oggetto di una Tesi
di Laurea Magistrale svolta presso il Dip. di Astronomia
dell'Universita' di Bologna, di cui sono stata co-relatrice
e che ha portato a una pubblicazione (Doria, Gitti, et
al. 2012, ApJ, 753, 47).
Mi sono anche occupata dello studio delle cosiddette
"cavita' giganti". In particolare, sono state effettuate
osservazioni XMM-Newton dell'ammasso MS 0735+7421 ospitante
l'evento di AGN piu' energetico fino ad ora conosciuto, che
ha creato cavita' di oltre 200 kpc di diametro aventi
un'energia totale dell'ordine di ~ 10^62 erg. Tale energia
e' sufficiente a bilanciare il "cooling flow" e a
riscaldare l'ICM di circa 1/4 keV per particella. Dallo
studio delle proprieta' generali dell'ammasso e' inoltre
emerso uno scenario per cui eventi di AGN di tale potenza
non causano effetti istantanei drammatici sulle relazioni
di scala degli ammassi, ad eccezione della relazione
temperatura-luminosita' che puo' essere invece modificata
(Gitti et
al. 2007, ApJ, 660, 1118). Tramite l'analisi di
un'osservazione profonda Chandra dell'ammasso Hydra A, dove
e' presente un fronte di shock su larga scala originato da
un potente AGN centrale che ha creato cavita' giganti, si
e' poi mostrato che la metallicita' dell'ICM e' maggiore
lungo la direzione dei getti radio rispetto alla direzione
ortogonale ai getti. L'aumento in metallicita' lungo i
getti e i lobi radio mostra come radiosorgenti potenti
siano in grado di distribuire gas freddo, ricco di metalli,
attraverso le regioni centrali degli ammassi di galassie (Kirkpatrick,
Gitti, et al. 2009, ApJ, 707, L69). Ho recentemente
presentato una nuova analisi dettagliata dei dati Chandra
di questo ammasso, notando la presenza di un
"appiattimento" del profilo di temperatura nell'intervallo
tra 70-150 kpc, mai osservato prima. Tale appiattimento e'
segno della presenza di gas freddo, visibile anche sotto
forma di filamenti nell'immagine costruita con la tecnica
di "hardness ratio". Dall'analisi spettrale dettagliata dei
filamenti di gas freddo si e' trovata evidenza che circa
10^11 masse solari di gas a bassa entropia sono state
sollevate lungo i lobi radio dai 30 kpc centrali fino alla
posizione attuale di circa 100 kpc. L'energia richiesta per
sollevare il gas freddo e' maggiore di 10^60 erg,
confrontabile con il lavoro necessario per scavare le
cavita' osservate in banda X e corrispondente a circa il
25% dell'energia totale dello shock su larga scala. Questi
risultati mostrano che il feedback da AGN in Hydra A agisce
non soltanto scaldando direttamente il gas, ma anche
rimuovendo una quantita' sostanziale di "carburante" per il
buco nero supermassiccio. Il mio lavoro ha quindi permesso
di trovare importanti indicazioni per la presenza di un
feedback meccanico, che agisce attraverso outflows
collimati generati dai getti radio dell'AGN (Gitti et
al. 2011, ApJ, 732, 13).
Si e' inoltre investigato l'effetto del feedback dall'AGN
sulla scala dei gruppi di galassie (Giacintucci
et al. 2011, ApJ, 732, 95; O'Sullivan et
al. 2011, ApJ, 735, 11). In particolare, ho studiato il
gruppo compatto HCG 62 a partire dall'analisi combinata di
osservazioni in banda radio (ottenute con il
radiotelescopio indiano GMRT) e in banda X (ottenute con
Chandra ed XMM-Newton), mostrando che l'emissione radio si
estende nella regione delle cavita' X, e che la
radiosorgente ha un'efficienza radiativa di sincrotrone
molto bassa. Dal confronto tra la pressione del plasma
relativistico e del plasma termico nel sistema di cavita'
ho derivato limiti sul contenuto dei lobi radio, e ho
inoltre scoperto un fronte di shock (con numero di Mach ~
1.5) che contribuisce energeticamente al riscaldamento
della regione centrale di questo gruppo di galassie (Gitti et al. 2010,
ApJ, 714, 758).
L'importanza del mio lavoro di ricerca sul feedback da AGN
in ammassi e gruppi di galassie e' stata riconosciuta a
livello internazionale con l'invito a scrivere una review
sull'argomento, che e' stata recentemente pubblicata sulla
rivista Advances in Astronomy (Gitti, Brighenti
& McNamara 2012).
La mia ricerca attuale e futura e' volta a studiare il
processo di feedback da AGN nel suo intero spettro di massa
ed energia tramite osservazioni nella banda radio e nella
banda X: dall'analisi di alcuni degli eventi di AGN piu'
spettacolari ed energetici in ammassi ricchi, allo studio
di un campione selezionato di gruppi di galassie, che
rappresentano l'ambiente tipico per l'evoluzione dei
barioni. Particolare attenzione e' rivolta al confronto
con altre bande dello spettro elettromagnetico (soprattutto
millimetrico e ottico) per studiare i prodotti finali del
raffreddamento nei "cool cores" nella forma di gas
molecolare e formazione stellare.
In particolare, sono Principal Investigator di un progetto
congiunto Chandra-JVLA per studiare l'interazione tra la
radiosorgente centrale e l'ICM in un campione di ammassi
selezionati tra i piu' brillanti in banda X e gli
emettitori pi\`u luminosi in H\alpha, che e' un tracciante
della presenza di gas freddo. I dati sono gia' stati
acquisiti e sono in fase di analisi (l'osservazione Chandra
del primo ammasso del campione e' stata recentemente
pubblicata in Ettori,
Gastaldello, Gitti, et al. 2013, A&A, 555, A93). Sto
attualmente progettando un follow-up del campione nelle
bande millimetriche per osservare le righe di emissione
rotazionali del CO al centro di questi ammassi, e
investigare se l'accumulo, distribuzione e cinematica del
gas molecolare e' consistente con quello previsto dal
raffreddamento nei "cool cores" nell'ambito dei modelli di
feedback da AGN (il proposal osservativo verra' presentato
nel Cycle 2 di ALMA).
Sono inoltre coinvolta nel progetto ``The
Complete Local-Volume Groups Sample'' (CLoGS, PI
E. O'Sullivan), che si propone di essere la prima
survey statisticamente completa di ammassi di galassie
osservati nelle bande radio, millimetriche, ottiche e X. Il
campione CLoGS consiste di 53 gruppi di galassie
nell'Universo Locale, e l'acquisizione dei dati nelle
diverse bande e' attualmente in corso (in particolare in
banda radio e' gia' stata completata per l'intero
campione).
Collaboratori principali:
- F. Brighenti (Dip. Fisica e Astronomia, Universita' di Bologna)
- L. David (SAO-CfA, USA)
- S. Ettori (INAF, Osservatorio Astronomico di Bologna)
- L. Feretti (INAF, IRA Bologna)
- F. Gastaldello (INAF-IASF Milano)
- B. McNamara (University of Waterloo, Canada)
- P. Nulsen (SAO-CfA, USA)
- E. O'Sullivan (SAO-CfA, USA)
- J. Vrtilek (SAO-CfA, USA)
Proprieta' delle sorgenti radio in ammassi "cool core": mini-aloni
radio e radiogalassie centrali
In alcuni ammassi "cool core" la radiogalassia centrale
e' circondata da emissione radio diffusa, definita come
"mini-alone". Lo scarso numero di mini-aloni radio
conosciuti fino ad ora (una decina in tutto) non ha
permesso di raggiungere risultati conclusivi circa la
comprensione della loro origine e delle loro proprieta'
fisiche. Con l'intento di studiare la connessione tra
emissione non termica ed emissione termica da ammassi di
galassie, a partire da cataloghi nelle bande radio e X ho
selezionato un campione di ammassi "cool core" con alta
probabilita' di ospitare emissione radio diffusa. Per
questi ammassi ho poi ottenuto nuovi dati VLA da analizzare
ed interpretare, in combinazione con dati in banda X, alla
luce del modello di riaccelerazione per l'origine dei
mini--aloni radio sviluppato durante il Dottorato di
Ricerca.
Nell'ambito di questo progetto sono state effettuate nuove
osservazioni VLA dell'ammasso RX J1347.5-1145, il piu'
luminoso in banda X, che mostra evidenza di merger
minore. Dall'analisi di questi dati ho scoperto la presenza
di emissione radio estesa e diffusa, non legata
all'emissione dell'AGN centrale. Le proprieta' della
radiosorgente, in particolare la sua presenza in un ammasso
"cool core", le sue dimensioni totali confrontabili con la
regione in raffreddamento, e il suo accordo con la
correlazione osservata tra luminosita' radio e potenza di
"cooling flow", indicano che questo ammasso ospita un
mini-alone radio. La morfologia dell'emissione radio,
allungata in corrispondenza della sottostruttura calda
osservata in banda X, suggerisce che il merger possa
contribuire alla riaccelerazione degli elettroni (Gitti
et al. 2007, A&A, 470, L25).
Si e' inoltre condotto uno studio morfologico comparativo
tra i mini-aloni e gli aloni giganti basato sulle
correlazioni osservative tra luminosita' radio e
luminosita' X, e tra luminosita' radio e raggio fisico. Si
e' trovato che l'emissivita' di sincrotrone dei mini-aloni
e' circa un fattore 50 maggiore di quella degli aloni
giganti, implicando un processo molto efficiente per la
loro origine (Cassano,
Gitti & Brunetti 2008, A&A, 486, L31).
Ho inoltre recentemente completato l'analisi di nuovi dati
VLA dell'ammasso Abell 2626, incluso nel primo campione di
mini-aloni selezionato durante il Dottorato di ricerca. Le
nuove immagini radio ad alta risoluzione hanno confermato
la presenza di emissione diffusa, ma allo stesso tempo
hanno evidenziato una morfologia estremamente peculiare
della radiosorgente, con la presenza di tre archi radio
simmetrici rispetto alla struttura centrale core-getti (Gitti 2013, in
corso di stampa su MNRAS Letters). Per raggiungere una
comprensione definitiva circa l'origine e natura di queste
strutture e' necessario uno studio delle loro proprieta'
spettrali, che potra' essere realizzato sulla base di nuovi
dati a multifrequenza che sto progettando di
richiedere al radiotelescopio JVLA.
Un altro oggetto del campione di candidati mini-aloni e'
l'ammasso RBS 797, gia' menzionato nel punto precedente
riguardo allo studio del feedback da AGN. I nuovi dati VLA
a bassa risoluzione da me ottenuti, utilizzati per una tesi
di Laurea, hanno confermato la classificazione di
mini-alone radio (Doria, Gitti, et
al. 2012, ApJ, 753, 47). Ho inoltre recentemente
proposto osservazioni radio ad alta risoluzione della
galassia centrale in questo ammasso per investigare
l'ipotesi che essa ospiti un sistema binario di buchi neri
supermassivi. L'osservazione di test condotta in maggio
2013 con l'European VLBI Network (EVN) e' stata molto
promettente, in quanto sono state rivelate due componenti
compatte a una distanza proiettata di circa 80 pc (Gitti et
al. 2013, in corso di stampa su A&A Letters).
Collaboratori principali:
- G. Brunetti (INAF-IRA Bologna)
- R. Cassano (INAF-IRA Bologna)
- L. Feretti (INAF-IRA Bologna)
- G. Giovannini (Dip. Fisica e Astronomia, Universita' di Bologna)
- M. Giroletti (INAF-IRA Bologna)
Determinazione di massa degli ammassi a partire da osservazioni in banda X
Nello scenario cosmologico per la formazione di strutture,
gli ammassi di galassie si formano tramite l'aggregazione
gerarchica di sottostrutture. La determinazione della massa
degli ammassi e della relativa funzione di massa
rappresenta un importante strumento per la stima dei
principali parametri cosmologici, quali la densita' della
materia, il contributo dell'energia oscura e i parametri
spettrali delle fluttuazioni primordiali. Gli ammassi di
galassie rappresentano quindi una sorgente di informazioni
particolarmente ricca per testare il modello cosmologico
attuale. Attualmente i due metodi principali per stimare i
profili di massa degli ammassi sono quelli basati su
osservazioni X e su lenti gravitazionali. A differenza
della tecnica X, che si fonda sull'ipotesi di equilibrio
idrostatico, il metodo di lenti gravitazionali e'
essenzialmente libero da assunzioni riguardo lo stato
dinamico della materia gravitante. E' quindi di grande
interesse effettuare un confronto tra i profili di massa
derivati con le due diverse metodologie per poter
investigare le loro condizioni di validita'.
Nell'ambito di questo progetto ho studiato mediante
osservazioni XMM-Newton l'ammasso RX J1347.5-1145, il piu'
luminoso in banda X. Esso presenta uno stato dinamico molto
complesso mostrando allo stesso tempo evidenze di "cooling
flow" e di "merger" (Gitti
& Schindler 2004, A&A, 427, L9). Escludendo i dati
delle regioni disturbate, e' stata effettuata un'accurata
ricostruzione del profilo di massa a partire dai profili di
densita' e temperatura dell'ICM derivati dalle osservazioni
X, e si sono investigate le relazioni di scala degli
ammassi. I risultati ottenuti sono stati criticamente
confrontati con risultati precedenti di studi X e lenti
gravitazionali (Gitti,
Piffaretti & Schindler 2007, A&A, 472, 383).
E' inoltre stata effettuata un'analisi simile per l'ammasso
Z3146, per il quale il profilo di massa ottenuto da
osservazioni XMM-Newton e' stato confrontato con la
ricostruzione di massa derivata da studi di lenti
gravitazionali basati su nuove osservazioni WFI@ESO (Kausch,
Gitti, et al. 2007, A&A, 471, 31). A partire
dall'osservazione di ammassi in X e ottico, la mia ricerca
attuale e futura e' volta a studiare in maniera sistematica
le problematiche che affliggono i metodi di ricostruzione
di massa e testarne la validita', anche tramite il
confronto con risultati di simulazioni numeriche.
Collaboratori principali:
- S. Ettori (INAF - Osservatorio Astronomico di Bologna)
- M. Meneghetti (INAF - Osservatorio Astronomico di Bologna)
- R. Piffaretti (CEA/Saclay, France)
- S. Schindler (University of Innsbruck, Austria)
Nel corso del Dottorato di Ricerca ho studiato l'origine dei
mini-aloni radio, sorgenti radio diffuse osservate al
centro di alcuni ammassi di galassie con "cooling flow".
Tale argomento si colloca nel contesto piu' generale dello
studio dell'interazione tra plasma relativistico e plasma
termico nel mezzo intergalattico diffuso degli ammassi. In
particolare si e' sviluppato un modello teorico dettagliato
secondo cui la presenza di mini-aloni radio puo' essere
dovuta all'emissione di elettroni relativistici
riaccelerati da turbolenza nella regione in raffreddamento.
Il modello, che costituisce un contributo significativo
alla comprensione di queste radiosorgenti fino ad ora poco
studiate, e' stato validato con l'interpretazione delle
proprieta' radio di due ammassi con mini-alone, per uno dei
quali (Abell 2626) e' stata necessaria l'analisi di dati di
archivio VLA. E' stato inoltre affrontato lo studio delle
proprieta' osservative dei mini-aloni in relazione alle
proprieta' radio e X degli ammassi ospitanti (Gitti, Brunetti
& Setti 2002, A&A, 386, 456; Gitti et al.
2004, A&A, 417, 1).
Tutore: Prof. G. Setti
Correlatore: Dr. G. Brunetti