Per la prima volta, lo scorso 15 gennaio 2006, la sonda Stardust della NASA ha raccolto e riportato a terra le polveri della cometa 81P/Wild 2. I campioni, raccolti nello spazio grazie alluso dellaerogel, uno speciale materiale molto poroso, sono stati recuperati ed estratti presso il laboratorio dello Johnson Space Center di Houston. La NASA dopo aver selezionato circa 200 ricercatori di tutto il mondo ha, quindi, distribuito le polveri ai vari laboratori per poter condurre, da marzo a settembre del 2006, le analisi preliminari. I ricercatori sono stati organizzati in gruppi di lavoro chiamati Preliminary Examination Teams (PET) dedicati allo studio della mineralogia, della composizione chimica, delle abbondanze isotopiche, dei composti organici, e delle proprietà ottiche dei campioni. Lob'iettivo primario ra ggiunto dai PET è stato di fornire una caratterizzazione iniziale delle polveri cometarie e di confrontare i risultati ottenuti con quelli già in possesso di altri materiali extraterrestri presenti sulla terra come, ad esempio, le meteoriti o le polveri interplanetarie (IDPs). In questo contesto il gruppo LANDS (Laboratory ANalyses of Dust from Space) è stato l'unico gruppo di scienziati italiani, che è stato selezionato dalla NASA per far parte dei PET. Il progetto di analisi dei campioni è stato sviluppato a Napoli, presso il Laboratorio di Fisica Cosmica e Planetologia (Università Parthenope/INAF-OAC), e a Catania presso il Laboratorio di Astrofisica Sperimentale (INAF-OACT). In questa presentazione saranno mostrati, in particolare, i primi risultati scientifici ottenuti dal gruppo italiano LANDS e, più in generale, dai vari gruppi di ricerca che hanno partecipato ai PET. Si mostrerà, infine, come la missione Stardust ha operato e la tecnica utilizzata dalla sonda Stardust per raccogliere le polveri della cometa 81P/Wild 2.