L'astrofisica UV riveste un ruolo di grande importanza per la comprensione dei meccanismi della formazione ed evoluzione stellare e per una pił ampia gamma di fenomeni. Dopo le osservazioni condotte da satelliti come IUE e GALEX occorre una nuova classe di telescopi che si basino su nuove tecnologie per incrementare la capacitą di raccolta del segnale. Due sono le ovvie direzioni principali: ingrandire l'area di raccolta del telescopio e quindi la dimensione dello specchio primario e aumentare la sensibilitą dei rivelatori, i quali proprio nell'UV soffrono di una notevole riduzione rispetto al visibile. Il seminario illustrerą le attivitą di ricerca tecnologica che si svolgono a Firenze proprio in entrambi questi settori. Saranno mostrati i risultati dello studio ESA denominato ALC, volto a realizzare specchi deployable di grandi dimensioni (fino a 8 metri di diametro), e lo sviluppo di rivelatori basati sul diamante sintetico che mostrano prestazioni molto promettenti. Queste tecnologie potrebbero permettere in un futuro prossimo di riconsiderare l'opportunitą di una nuova missione spaziale che permetta di andare ben oltre il confine delle conoscenze gią delineato dalle missioni precedenti.