Missioni spaziali Voyager; verso Saturno

Il Voyager 1 arrivò nei pressi di Saturno grazie alla maggiore accelerazione ottenuta seguendo una traiettoria più vicina a Giove. Il 12 novembre del 1979 la sonda passò alla distanza minima di 64200 km compiendo prima una ricognizione di alcuni dei numerosi satelliti del pianeta. Le maggiori sorprese riguardarono gli anelli che si rivelarono un sistema molto più complesso di quello immaginato dai planetologi.

Voyager 2 arrivò in vista dell'emisfero settentrionale di Saturno il 15 agosto del 1981 e sorvolò il tetto di nubi del pianeta da una quota di 41000 km. Quando la sonda però riemerse da dietro Saturno inviò immagini perfettamente esposte ma di spazio nero. Al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena (JPL) ci si rese conto che la piattaforma sulla quale erano montati gli strumenti e le telecamere si era bloccata. Dopo due giorni e mezzo di tentativi si riuscì a sbloccare la piattaforma e la sonda poté inviare a terra stupende immagini del pianeta, dei suoi satelliti e del sistema di anelli.

Si dovettero a questo punto affrontare altre difficoltà ma questa volta di natura politica. Infatti la nuova amministrazione di Washington era intenzionata a chiudere il bilancio della NASA. Si riuscì però ad impedire la chiusura del progetto ed anzi ad estenderlo agli altri pianeti esterni. Nacque così la Extended Voyager Mission che proseguì nella sua esplorazione verso Urano e Nettuno.