Il campo magnetico terrestre.

Il campo magnetico terrestre

La terra si comporta come un dipolo magnetico, ossia come una calamita, le cui linee di forza generano attorno al pianeta un campo magnetico.

Il campo magnetico terrestre interagisce fortemente con il vento solare, fino al punto che, mentre fino ad un'altezza di 20000 km il campo magnetico è quasi esattamente quello di un dipolo, oltre questa distanza diventa asimmetrico, con le linee di forza deformate dalla parte del Sole. Il risultato complessivo è che il campo magnetico risulta confinato in una grande cavità detta magnetosfera. La magnetosfera ha, grossolanamente, la forma di una cometa con il "nucleo" posto tra il Sole e la Terra e la "coda" che si estende per oltre 100 raggi terrestri lungo la congiungente Sole-Terra.

Il bordo esterno della magnetosfera (la magnetopausa) si trova a circa 65000 km dal centro della Terra; questa distanza dipende però dal livello dell'attività solare. Infatti, a causa della sua alta velocità, il vento solare genera un'onda d'urto (qualcosa di simile al "bang" degli aerei supersonici) quando entra in contatto con la magnetosfera e si forma una regione di forte instabilità tra il fronte dell'onda d'urto e la magnetopausa. Nei periodi di scarsa attività solare il fronte della magnetopausa si trova a circa 90000 km dal centro della Terra; in presenza di forte attività solare il fronte si sposta a circa 40000 km.

Le particelle che arrivano alla magnetosfera (cioè il vento solare) si muovono a spirale attorno alle linee di forza del campo magnetico terrestre ed oscillano tra i due poli magnetici (in realtà tra due punti specchio tra 70 e 75° di latitudine) in un tempo che va da 0.1 a 3 secondi. A questo moto veloce si aggiunge uno spostamento verso ovest delle particelle con carica positiva (protoni) e verso est di quelle con carica negativa (elettroni). Infine le particelle si accumulano in regioni, disposte lungo l'equatore magnetico, dette fasce di radiazione o fasce di Van Allen, dal nome del loro scopritore.