Cielo!

Nell’antichità le apparizioni di meteore, così come quelle di comete e altri fenomeni passeggeri che sembravano alterare l’immutabilità del cielo, erano considerate segni infausti.
Nelle antiche mitologie orientali, in quella greca e latina, le stelle cadenti erano lacrime di divinità che piangevano a causa di disastri già avvenuti o annunciati.
Anche la tradizione cristiana ha ereditato il concetto della pioggia di stelle cadenti come pianto celeste. Secondo la leggenda, il diacono San Lorenzo fu arrostito vivo su una graticola di ferro dai romani il 10 agosto del 258 dopo Cristo. Da allora, ogni anno, le sue lacrime infuocate continuano a diffondersi nel cielo come scintille e Giovanni Pascoli, nella sua poesia "X Agosto" ha consolidato questa credenza popolare associandola all’uccisione del padre Ruggero, avvenuta la notte del 10 agosto 1867.
Tuttavia, la tradizione popolare cristiana ha voluto introdurre un elemento positivo. Oggi, quanti ammirano quelle scintille e ricordano il sacrificio di San Lorenzo possono chiedere una grazia, esprimere un desiderio. Così come la cometa di Natale non porta più disgrazia, ma annuncia la "buona novella" della nascita di Gesù.
Durante il Medioevo i pellegrini vedevano nella via che congiunge Roncisvalle a Santiago de Compostela il riflesso della Via Lattea, come fosse un sentiero di stelle in grado di indicare al fedele la strada della salvezza.
Ancora oggi il cielo è spesso invocato, quando le vicende della vita sono tristi, per chiedere un poco di consolazione o un aiuto. E non appartiene alla storia dell’amore l’invocazione
in cielo ti attendo
che l’amato/a sussurra un attimo prima di morire?
E quanti sono i nonni, le mamme, i bimbi che ci aspettano in cielo?
Ma quando non se ne può più e le botte ricevute sono tremende allora può anche scappare l’ira e, con gli occhi pieni di lacrime, gridare
Cielo or sei pago, hai sciolto il corso al tremendo tuo furore o
Cielo irato, hai vibrato il colpo estremo.
Salvo poi, forse, dire subito dopo, rivolti al cielo,
Dio mi perdona, perché vede che io piango.

Le immagini

1. Michele è uno dei tre Arcangeli della Bibbia. Oltre all’Ebraismo e al Cristianesimo, anche l’Islam lo venera. A volte ha in mano una bilancia con cui pesa le anime.
Barcellona Museo Episcopale.
2. I pianeti, inclusi il Sole e la Luna, emanano luce e influenza. Erano associati con le arti, i colori, i giorni della settimana, le virtù e i metalli.
Martin Schaffner, L’influenza dei pianeti, 1533. Kassel, Museumslandschaft Hessen
3. ...ecco apparire dall’Oriente a Gerusalemme alcuni Magi, i quali andavano chiedendo dove fosse nato il Re dei Giudei, perchè - dicevano - avevano visto la sua stella al suo sorgere ed erano venuti ad adorarlo [...]... Matteo (II, 1-2).
Il Vittorioso. Numero speciale del Natale 1953.
4. Pubblicità di inizio del secolo scorso del Petrole Stella. 1896.
5. Anche se un proverbio cinese ricorda che "quando il dito indica la Luna, lo sciocco guarda il dito", nel caso del tormentone "2012 - la fine del mondo" (profezie apocalittiche, film, libri, siti Internet e chi più ne ha più ne metta) sarebbe bene guardare il dito. Anzi la persona che tiene il dito puntato verso il nulla.
Josè Guadalupe Posada, El fin del mundo, 1880 -1913.
6. La Via Lattea era molto importante per i pellegrini che andavano al Santuario di Santiago di Compostela in Galizia. Era "la strada di San Giacomo" perchè indicava il percorso che collegava l’abbazia di Cluny in Francia con Santiago di Compostela in Spagna.