Il 1 settembre 1969 un giovane colonnello di 27 anni, Muammar Gheddafi, rovescia la monarchia e si insedia a capo della Libia che definisce da quel momento una repubblica araba libera e democratica. I provvedimenti del nuovo governo sono a favore delle classi meno abbienti: si raddoppiano i salari minimi, si dimezzano i compensi per i ministri, si favorisce la partecipazione dei lavoratori nelle imprese, si creano ospedali ed ambulatori. Allo stesso tempo viene bandito l'alcool, i caratteri latini, l'insegnamento delle lingue straniere. Le maggior parte delle proprietà petrolifere straniere viene nazionalizzata. L'anno successivo Gheddafi elimina alla radice le ultime vestigia del colonialismo italiano, confiscando i beni degli italiani residenti in Libia ed espellendo 20.000 italiani. Chiude anche tutte le basi statunitensi e britanniche.
Gheddafi si schiera a sostegno e finanzia l'OLP di Yasser Arafat e propone svariate volte un 'unione politica fra gli stati islamici dell' Africa. In seguito la sua posizione anti-statuinitense lo induce a sostenere gruppi terroristici internazionali, per questa ragione viene accusato di aver organizzato diversi attentati e attaccato militarmente da Ronald Reagan nel 1988 (in questo attacco morirà una delle sue figlie). Gheddafi è tuttora al potere in Libia. Negli ultimi anni il suo atteggiamento radicale nei confronti di USA ed Israele si è molto mitigato e contemporaneamente il colonnello ha preso le distanze dalle posizioni islamiche più integraliste.
