Protagonista del movimento antifascista e figura di primo piano della Resistenza. Si impegnò nell'attività clandestina e si adoperò per l'espatrio di personalità antifasciste perseguitate dal regime. Trascorse diversi anni di confino ad Ustica e Lipari. Dopo il 25 luglio sostenne la necessità di una iniziativa armata contro i tedeschi. All'inizio dell'agosto 1943 fu nominato responsabile militare del Partito d'Azione per il nord Italia ed al convegno nazionale del partito a Firenze il 3 settembre, si pronunciò per l'insurrezione armata.
Arrestato dai tedeschi nel gennaio 1945, fu liberato dopo due mesi di detenzione ed estradato in Svizzera. Parri fu Presidente del Consiglio del primo governo dell'Italia libera in rappresentanza del CLN. Dopo la guerra proseguì la sua battaglia democratica come federalista, parlamentare, presidente della FIAP e come fondatore e presidente dell'Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione.
Partecipò alle tante mobilitazioni politiche (con il gruppo "Unità popolare" contribuì alla sconfitta della "legge truffa" nel giugno 1953, dal 1967 al 1975 presiedette il comitato italiano di sostegno ai democratici greci contro il regime dei colonnelli) e nel 1968 fondò al Senato il gruppo della Sinistra indipendente, collegato alle liste del PCI. Fu nominato anche senatore a vita.
