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Spazio
Tranquillity Base

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Equipaggi della Soyuz 4 e 5
Il 5 e il 10 gennaio l'URSS lancia le sonde Venera 5 e 6, che entreranno con successo nell'atmosfera venusiana.

Tra il 14 e il 18 gennaio si svolgono le missioni sovietiche Soyuz 4 (con a bordo il cosmonauta Vladimir Shatalov) e 5 (con a bordo i cosmonauti Boris Volynov, Alexei Yeliseyev e Yevgeni Khrunov). Dopo l'avvenuto aggancio tra le due navicelle spaziali, Yeliseyev e Khrunov escono dalla Soyuz 5 e compiono un'attività extra-veicolare al cui termine entrano nella Soyuz 4. Più tardi, i due veicoli si sganciano e rientrano a terra a distanza di un giorno uno dall'altro (con Shatalov, Yeliseyev e Khrunov nella Soyuz 4 e il solitario Volynov nella 5). Yeliseyev e Khrunov sono i primi astronauti della storia a rientrare a terra a bordo di un veicolo spaziale diverso da quello su cui erano entrati in orbita.

Il 21 febbraio il razzo lunare sovietico, denominato N1, è finalmente pronto per il primo test operativo, ma il lancio fallisce dopo circa 70 secondi dal via.

Il 24 febbraio la NASA lancia il Mariner 6, che effettuerà un sorvolo di Marte il 31 luglio. Insieme al Mariner 7, lanciato il 27 marzo (sorvolo di Marte il 5 agosto), riprende circa 200 fotografie di dettagli della superficie marziana.

Fra il 3 e il 13 marzo si svolge la missione Apollo 9 in orbita terrestre, che prevede il primo volo del complesso Apollo completo (modulo di comando, modulo di servizio e modulo lunare). L'equipaggio, composto dal comandante James McDivitt, dal pilota del modulo di comando David Scott e dal pilota del modulo lunare Russell Schweickart, compie 151 orbite terrestri in un totale di 241 ore e 54 secondi.


Equipaggio dell'Apollo 11
Vengono testati con successo i sistemi del modulo lunare (LM) e viene per la prima volta effettuato l'aggancio orbitale tra il CSM (modulo di comando/servizio) e il LM, con passaggio dell'equipaggio tra i due veicoli attraverso il tunnel di aggancio.
Schweickart compie un'attività extraveicolare dal LM della durata di 37 minuti.

Fra il 18 e il 26 maggio si svolge la missione Apollo 10, vera e propria prova generale dello sbarco sulla Luna. L'equipaggio, composto da Thomas Stafford (comandante della missione), John Young (pilota CM) e Eugene Cernan (pilota LM) compie tutte le manovre di aggancio in orbita lunare previste dal piano di volo tra il CSM Charlie Brown e il LM Snoopy, evitando soltanto il vero e proprio allunaggio, riservato alla missione successiva. Stafford e Cernan volano autonomamente a bordo del LM fino a 15 km dalla superficie lunare.
Orbite lunari compiute dal CSM: 31, in 61 ore e 34 minuti. Il LM da solo compie 4 orbite lunari. Durata totale della missione: 192 ore, 3 minuti e 23 secondi.

Il 3 luglio nuovo test fallito per il razzo lunare sovietico N1, che esplode sulla rampa al momento del lancio.

Il 13 luglio i Sovietici lanciano la sonda Luna 15 in orbita lunare proprio mentre la NASA si accinge ad effettuare il primo sbarco di astronauti sul nostro satellite naturale. Dopo aver compiuto manovre in orbita lunare, la sonda si schianta nel Mare delle Crisi durante il tentativo di allunaggio circa due ore prima che gli uomini dell'Apollo 11 decollino dalla superficie lunare per rientrare sulla Terra.

Il 16 luglio avviene lo storico lancio dell'Apollo 11, prima missione umana a compiere lo sbarco sulla Luna. L'equipaggio è composto dal comandante Neil Armstrong, dal pilota del LM Edwin "Buzz" Aldrin e dal pilota del CM Michael Collins.
L'Apollo viene inserito in orbita lunare a circa 76 ore dall'inizio della missione.
Dopo un periodo di riposo, Armstrong e Aldrin entrano nel LM, preparandosi alla discesa. Compiuta la separazione dal CSM Columbia, il 20 luglio il LM Eagle si posa sul suolo lunare nella regione chiamata Mare della Tranquillità.
Sobriamente come è nel suo carattere, Armstrong comunica al centro di controllo: "Houston, Tranquillity Base here. The Eagle has landed" (= "Houston, qui Base Tranquillità. L'Aquila è atterrata").  Al che l'astronauta Charles Duke, che tiene i contatti con la missione, replica: "Roger Tranquillity, we copy you on the ground. You've got a bunch of guys about to turn blue. We're breathing again. Thanks a lot" (= "Ricevuto Tranquillità, vi sentiamo dalla superficie. Avete fatto diventare quasi blu un bel po' di gente. Ora stiamo respirando di nuovo. Grazie infinite"). 
I due astronauti consumano il primo pasto sulla Luna, poi decidono di iniziare in anticipo le operazioni di sbarco: Armstrong esce dal LM e per la prima volta il piede di un essere umano lascia la sua impronta sul suolo lunare.
Una telecamera diffonde in diretta le immagini di Armstrong che scende cautamente la scaletta del LM e, compiuto il piccolo balzo dall'ultimo piolo alla superficie lunare, tocca il suolo alle 10.56 p.m. EDT pronunciando la storica frase: "That's one small step for a man, one giant leap for mankind" (= "Questo è un piccolo passo per un uomo, un passo da gigante per l'umanità"). C'è un piccolo giallo relativamente a questa frase. La versione ufficiale aggiunge l'articolo "a" davanti alla parola "man", ma sembra che in effetti Armstrong non l'abbia pronunciato.
Aldrin segue il suo comandante poco dopo, alle 11.16.

Insieme, i due astronauti piantano sul suolo lunare la bandiera americana e lasciano sul posto alcuni strumenti scientifici, raccogliendo circa 22 kg di rocce e campioni di suolo. La durata totale dell'escursione lunare dei due astronauti è di 2 ore, 31 minuti e 40 secondi, mentre il tempo totale trascorso sulla Luna è di 21 ore, 36 minuti e 21 secondi. Le operazioni di decollo dalla superficie lunare e aggancio in orbita col CM si svolgono senza particolari imprevisti.
Ad una delle gambe della sezione di atterraggio del LM, rimasta sulla superficie lunare dopo la partenza dello stadio di ascesa con a bordo Armstrong e Aldrin, è fissata una placca metallica su cui è scritto questo messaggio, firmato dai tre astronauti della missione Apollo 11 e dal Presidente USA Richard Nixon: "Here men from the planet Earth first set foot upon the Moon. July 1969, A.D. We came in peace for all mankind"  (= Qui uomini dal pianeta Terra hanno per la prima volta posto piede sulla Luna. Luglio 1969, A.D. Siamo venuti in pace a nome di tutta l'umanità").

Anche il rientro sulla Terra avviene senza incidenti con l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico, a sud-ovest delle Hawaii, e il recupero da parte della portaerei USS Hornet - dove li sta aspettando il Presidente Nixon -  il 24 luglio. Durata totale della missione 195 ore, 18 minuti e 35 secondi; il CSM ha compiuto in totale 30 orbite lunari in 59,5 ore.
Per evitare il rischio di portare sulla Terra eventuali pericolosi microrganismi lunari, già a bordo della portaerei gli astronauti - che indossano speciali tute isolanti - vengono confinati in un apposito container a tenuta stagna per un breve periodo di quarantena: dovranno aspettare ancora un po' prima di potersi godere i meritati festeggiamenti.
A distanza di otto anni dal suo storico discorso del 25 maggio 1961, la promessa del Presidente John Kennedy di portare un uomo sulla Luna entro il decennio e di farlo rientrare sano e salvo sulla Terra è stata mantenuta.

Tra il 1969 e il 1972 gli USA lanceranno altre sei missioni verso la Luna, che saranno coronate da pieno successo all'infuori dell'Apollo 13, che per un'esplosione avvenuta nel SM durante il volo di andata dovrà compiere un rientro a terra in emergenza che avrà risvolti epici e si concluderà comunque felicemente per i tre astronauti a bordo.
Oltre a Armstrong e Aldrin, altri dieci uomini cammineranno sulla superficie lunare prima che, con Apollo 17, il programma venga definitivamente chiuso.
Da allora, dicembre 1972, nessun essere umano è più stato sulla Luna.
Oggi, tuttavia, dopo 35 anni di oblio si fanno piani per il ritorno sulla Luna e finalmente, tra pochi anni, l'esplorazione potrà riprendere.
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