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In Italia
5 febbraio. Sciopero per le pensioni
La Riforma BrodoliniLa pressione sindacale riuscì ad ottenere questo importante risultato grazie anche alla determinazione del ministro socialista Giacomo Brodolini e alla pressione del PCI. Il 1969 sarà, infatti, l'anno dell'autunno caldo, degli scontri fra i lavoratori e il Governo e del sindacato che assume un ruolo politico fino ad allora sconosciuto. La sconfitta del centro-sinistra, nelle elezioni del maggio 1968 e la crisi dei Partiti socialisti, offriva a CGIL, CISL e UIL nuovi temi e nuovi mezzi d'azione.
La nuova legge prevedeva che dopo quaranta anni di lavoro si potesse ricevere il 74% del salario medio degli ultimi cinque anni. Era prevista anche l'indicizzazione delle pensioni in base al costo della vita. E si stabiliva una pensione sociale per tutti i cittadini al di sopra dei 65 anni, privi di altre forme di reddito. Il criterio era quello di devolvere ai soggetti titolari del diritto alla pensione tutto il capitale contributivo raccolto tra la popolazione attiva. Poco dopo veniva stabilita la pensione di anzianità per lavoratori con 35 anni di contributi e, in casi particolari, anche molto meno. Nel giro di pochi anni, però, quel meccanismo si dimostrò fragile e insidiato dalla restrizione della base contributiva
Un'altra importante conquista di quel periodo fu lo Statuto dei lavoratori (1970). Esso fu il frutto sia delle importanti e insistite rivendicazioni in fatto di democrazia, diritti sindacali e mutamento dei rapporti tra capitale e lavoro, sia dell'azione parlamentare dei partiti di sinistra.
Tra i più rilevanti diritti riconosciuti dallo Statuto dei lavoratori vi era quello di assemblea all'interno dei luoghi di lavoro, il riconoscimento delle organizzazioni sindacali, la tutela da lavori pericolosi, il divieto di licenziamenti non giustificati.
Uno strumento destinato a un largo impiego negli anni successivi riguardò la Cassa integrazione guadagni.