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Astronomia
Inaugurazione dell'Osservatorio Australe Europeo (ESO-European Southern Observatory)

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Il 25 marzo del 1969 è una data molto importante per l'astronomia Europea. A Cerro La Silla, in Cile, viene inaugurato l'Osservatorio Australe Europeo. Il consorzio era originariamente costituito da Belgio, Danimarca, Germania Occidentale, Francia, Olanda e Svezia ed al momento della inaugurazione erano presenti un telescopio fotometrico di 1 metro di diametro, uno spettrografico di 1,50 m , uno Schdmit di 1 m ed un astrografo di 40 cm. Alle 6 nazioni che fondarono l'ESO si sono aggiunte in seguito la Svizzera, il Portogallo, il Regno Unito, la Spagna e, nel 1982 l'Italia.

Il contributo dell'ESO non solo all'astronomia éuropea, ma all'intera astronomia mondiale è stato straordinario. Mentre la maggior parte dei suoi osservatori si trovano in Cile (da qui il nome "meridionale"), i centri amministrativi si trovano a Garching, una cittadina della Germania meridionale vicino a Monaco.

L'ESO gestisce attualmente due grandi osservatori astronomici nel deserto di Atacama, in Cile: l'Osservatorio di La Silla e l'Osservatorio del Paranal, che comprende il Very Large Telescope ed il VLT Survey Telescope. Il vero punto di svolta nella politica dell'ESO si è realizzato con la contruzione, terminata nel 1989, di un telescopio di nuovissima concezione: l'NTT (New Technology Telescope). La novità non riguarda tanto il diametro dello specchio che, tutto sommato, non è particolarmente grande, soli 3,6 m, quanto l'idea delle "ottiche attive". Questa tecnica permette di correggere le deformazioni dello specchio del telescopio e quindi migliorare la qualità delle immagini raccolte.

Lo spessore dello specchio principale è circa un sesto del suo diametro. Nonostante il piccolo spessore, gli specchi tradizionali si deformano sotto il loro stesso peso (quando il telescopio viene inclinato per puntare verso un astro) e a causa delle variazioni di temperatura. Con l'aumentare del diametro dei telescopi moderni diventa una scelta quasi obbligata  diminuirne lo spessore (fino a circa un venticinquesimo del diametro) e quindi il peso. Questo si traduce in un forte risparmio e in un vantaggio per la montatura del telescopio, che viene sollecitata in modo meno gravoso.
Le sollecitazioni, però, cui è sottoposto lo specchio rimangono ma vengono corrette utilizzando una serie di pistoni detti attuatori, che sono inseriti in celle nella parte posteriore dello specchio. Muovendosi, essi sono in grado di correggere in tempi molto rapidi la forma dello specchio, che viene costantemente controllata da appositi strumenti. In questo modo la resa in termini di qualità delle immagini è sicuramente altissima portando il telescopio a prestazioni ben oltre gli intrinseci limiti connessi al suo diametro. E' stato lo sviluppo di avanzati sistemi di gestione software ed hardware che ha permesso la messa a punto della tecnica NTT.

Il Telescopio Nazionale Galileo
Si noti che la stessa tecnica è stata poi in seguito adottata dal Telescopio Nazionale Galileo situato a La Palma nelle Canarie.
Un altro passo in avanti ha coinciso con l'allestimento di una altro sito al Cerro Paranal nel deserto di Atacama ad un'altezza di oltre 2600 metri. Qui, a circa 12 km dalla costa dell'Oceano Pacifico, è in costruzione il Very Large Telescope (VLT), che sarà composto di 4 telescopi ognuno dei quali con uno specchio di 8,2 metri di diametro. Il futuro dell'ESO prevede la costruzione dell'Overwhelmingly Large Telescope (OWL) è un progetto che prevede la costruzione di un telescopio con singola apertura di 100 metri di diametro. Se verrà costruito, sarà il più grande telescopio ottico esistente, con una superficie (degli specchi) superiore a quella di tutti i telescopi professionali precedenti combinati assieme. Il progetto modulare permetterebbe di iniziare le operazioni scientifiche di osservazione prima del completamento dello strumento, secondo le attuali previsioni, nel 2016-2017 raggiungendo la piena operatività nel 2020.
INAF - Osservatorio Astronomico di Bologna
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