Ad Urania sono stati intitolati vari trattati di astronomia, quali il poema astronomico di Giovanni Pontano Urania sive de stellis (1505), il trattato medico-astronomico di Antoine Mizauld Aesculapii et Uraniae medicum simul et astronomicum ex colloquium conjugium (1550), l'opera di Rudolph Goclenius Urania cum geminis filiabus, una germana et altera spuria, hoc est , Astronomia et Astrologia (1602) e il Telescopio d'Urania, stampato sotto lo pseudonimo di Sofistico Indovino in occasione della cometa del 1664; in questo secolo si ricordano, tra gli altri libri, Problemi di Urania di Francesco Brioschi (1928) e Urania nei secoli di Fede Paronelli (1945).

La biblioteca del Dipartimento di Astronomia di Bologna possiede altri due trattati intitolati alla Musa dell'Astronomia:

RONDELLI, Geminiano

Urania custode del tempo. Varie considerazioni ... intorno al computo e denominazione degli anni ...
In Bologna, per gli Eredi Pisarri, 1700 .
45 p., 4°.
DC - 4° - 149
Riccardi
In Urania custode del tempo il modenese Geminiano Rondelli affronta un problema cronologico che all'epoca si trasformò in una vera controversia, poi ripresa nel 1800: il 1700 è da considerarsi il primo anno del XVIII secolo o l'ultimo del XVII? La questione appare oggi alquanto ovvia, in quanto l'anno che termina con due zeri non può essere il primo di un secolo, ma all'epoca diede spunto a numerose pubblicazioni sull'argomento.

Geminiano Rondelli (Roncoscaglia 1652-1735) , noto soprattutto come matematico e professore di idraulica all'Università di Bologna, fu anche il primo bibliotecario dell'Istituto delle Scienze di Bologna. Ci ha lasciato un'edizione degli Elementi di Euclide, assai apprezzata ai suoi tempi, ed un trattato di Trigonometria, oltre a numerose memorie di idraulica.

SZERDAHELY, Georg Aloys

Historia Uraniae Musae, quam inter deos, deasque planetarias recens detexit Herschelius.
Viennae, typis Joan. Thom. nob. de Trattnern, 1788.
48 p., 8°.
Misc. Leg. VII. 1
Poggendorff
Nella Historia Uraniae Musae di Georg Szerdahely si narra la leggenda relativa alla costellazione del Sestante, dono di Apollo ad Urania che rimase successivamente celato agli uomini, finché Hevelius non lo descrisse nel 1670:
Instrumento astronomico, partem sextam Circuli complectente, quod Sextantem dicunt astronomi, olim Apollo donavit Uraniam in Parnasso coelestia dimetientem. Hunc subinde Phoebus (Urano sic jubente) inter astra retulit, mortalibusque incognitus fuit usque ad tempora cel. Hevelii, astronomi Dantiscani, a quo circa Annum 1670, dum catalogum Fixarum conderet, primum inter Leonem & Hydram repertus & observatus, atque subinde Aeri inter ceteras constellationes incisus cum astronomis sub nomine Sextans Uraniae, communicatus est.

Georg Aloys Szerdahely (Vath 1740-1808) , gesuita ungherese, fu professore di retorica e poi di estetica presso l'Università di Buda, nonché cavaliere di Santo Stefano ed abate mitrato di S. Maurice de Both. La prima edizione della sua Historia Uraniae Musae apparve sempre nel 1788, inserita nelle Effemeridi Viennesi di Hell.


Biblioteca del Dipartimento di Astronomia
Pierluigi Battistini, Laura Peperoni e Marina Zuccoli