L'astronomia popolare.
Milano, Sonzogno, [1885].
784 p., ill.
VI . 5 . 19
Di difficile identificazione è la dolcissima figura femminile seduta che osserva
pensosa una sfera armillare, in
un'illustrazione tratta
dall'Astronomia popolare
del Flammarion
La giovane donna indossa un insolito copricapo orientaleggiante e posa il gomito
su di un tavolino, sul quale campeggiano un calamaio, un foglio, un compasso ed
un volume intitolato Sibilla frigia. Nell'elencazione delle dieci sibille,
ovvero donne che avevano il dono della preveggenza, proposta da Varrone, quella
frigia è la nona, ed era solita porgere le sue sentenze oracolari ad Ancira.
Nicolas Camille Flammarion (Montigny-le-Roy 1842-1925), astronomo e geofisico francese, svolse la sua ricerca nel campo delle stelle doppie e nell'osservazione della Luna e di Marte; è ricordato soprattutto per la sua opera di divulgazione dell'astronomia, nell'ambito della quale scrisse numerosissimi testi rivolti al pubblico più ampio, riccamente illustrati, tra i quali L'astronomie populaire, pubblicato nel 1879.
Ricorderemo anche un'opera di questo secolo, il Libro di Urania di Mentore Maggini.Il libro di Urania.
Milano, Hoepli, 1943.
XIV, 286 p., ill.
A 77
Si tratta di un libro per ragazzi, ai quali introduce le basi
dell'astronomia attraverso la finzione che sia una ragazzina, la figlia di
Maggini, a spiegare ai suoi coetanei i misteri del cielo con parole semplici,
conversando con loro, ponendosi domande e cercando le risposte:
Mi chiamo Urania, la musa dell'astronomia, la Dea dei cieli. Spazio da pianeta a pianeta, da astro a astro, cavalco le più focose comete e con esse m'immergo nel buio dell'infinito e con esse ritorno. Non vi è piccola stelluccia che non mi sia conosciuta, non recesso di cielo di cui non conosca gli abitatori. Mi chiamo Urania e sono una bimba. Una bimba appena tredicenne.Chi parla è Urania, detta affettuosamente Ninì, la figliola di Mentore Maggini scomparsa a soli tredici anni che il padre volle commemorare con questo libro.
Mentore Maggini (Empoli 1890-1941), fu dal 1926 direttore dell'Osservatorio di Collurania, presso Teramo. Maggini è noto per le sue osservazioni di Marte, che incominciò ad effettuare presso l'Osservatorio Ximeniano dei padri Scolopi a Firenze e che pubblicò nel volume Il pianeta Marte (1939), nonché per i suoi studi sui sistemi binari fotometrici, per i quali fece costruire a Collurania un nuovo modello di interferometro.
| Biblioteca del Dipartimento di Astronomia Pierluigi Battistini, Laura Peperoni e Marina Zuccoli |