Rappresentazione del campo magnetico a "toro" tra Giove ed Io

 

Campo magnetico di Giove

Le correnti elettriche presenti nello strato liquido, insieme alla rapida rotazione, producono l'intenso campo magnetico per una specie di effetto dinamo. La sua esistenza fu sospettata allorché si scoprì che il pianeta emetteva onde elettromagnetiche di due tipi, termiche e non termiche. Le prime sono originate dal calore di Giove mentre le seconde sono dovute al moto a spirale degli elettroni attorno alle linee di forza del campo magnetico.

Si distinguono quindi emissioni rispettivamente nelle bande delle onde radio decametriche e centimetriche. Importante è pure, per le onde decametriche, la complessa interazione che queste hanno con quelle prodotte dal satellite Io. Il campo magnetico planetario è inclinato di 10° (gradi) rispetto all'asse di rotazione ed è circa 10 volte più intenso di quello terrestre. Come quello terrestre è bipolare anche se sono state rilevate delle componenti quadripolari ed ottopolari. Esso avvolge Giove in una gigantesca magnetosfera tanto grande da estendersi oltre le orbite di molte delle sue lune, caratterizzata da un fronte di urto dovuto alla interazione con il vento solare.

Le aurore di Giove.

In questa immagine ripresa dal Telescopio Spaziale delle aurore di Giove, il disegno-immagine in alto schematizza l'influenza, sul campo magnetico di Giove e sulla produzione delle sue aurore ai poli, da parte dell'emissione prodotta dal satellite Io. Le particelle espulse dai vulcani di Io seguono le linee del campo magnetico di Giove sino ai poli nord e sud magnetici. In alto a destra viene mostrata la emissione "aurorale" di Giove ai poli nord e sud. Le due immagini nell'ultravioletto, in basso, a destra ed a sinistra sono state prese a diverse date. Esse mostrano le variazioni "aurorali" ai poli di Giove determinate dalla struttura e rotazione del pianeta. I falsi colori mostrano come il campo magnetico è spostato di 10° - 15° rispetto all'asse di rotazione di Giove.