La sonda Galileo in una rappresentazione artistica

 

La missione spaziale Galileo

Un'altra sonda, denominata Galileo, lanciata da Cape Canaveral, e messa in orbita dalla navetta Atlantis, ha raggiunto Giove nel dicembre del 1995 entrandovi in orbita. Ha rilasciato poco dopo l'ingresso in orbita il modulo che, appeso ad un paracadute, è penetrato nell'atmosfera gioviana analizzandone le caratteristiche.

Ha esaurito la sua missione primaria della lunghezza di due anni, durante la quale ha studiato nel dettaglio il sistema planetario di Giove effettuando ripetute ricognizioni delle sue lune.

La Galileo ha poi proseguito nella sua missione grazie alle sue eccellenti condizioni funzionali e a metà del 2001 la sonda è ancora operativa.

Ecco di seguito un breve resoconto della missione:

La sonda Galileo è costituita da due moduli: un orbiter e un veicolo (Probe), costruito per penetrare nell'atmosfera del pianeta ed analizzarla. Inizialmente il viaggio della sonda fu previsto in due anni e mezzo con un'orbita diretta verso Giove ma, a causa della tragica esplosione dello Space Shuttle avvenuta nel gennaio del 1986, venne abbandonato il progetto di utilizzare come propulsore il razzo Centaurus ad idrogeno ed ossigeno liquidi a favore del più sicuro, ma meno potente, razzo bistadio IUS a propellenti solidi.

Questo comportò un notevole aumento dei tempi e della complessità del viaggio. L'orbita studiata per la sonda si avvalse della tecnica del gravity assist, con la quale il veicolo spaziale, utilizzando la spinta gravitazionale della Terra e di Venere, avrebbe acquistato la velocità necessaria per arrivare a destinazione.

La Galileo venne lanciata da Cape Canaveral il 29 ottobre del 1989 e arrivò su Giove nel dicembre 1995, dopo 6 anni complessivi di viaggio.

Nell'aprile del 1991 la mancata apertura dell'antenna ad alto guadagno fu un gravissimo incidente in grado di pregiudicare il risultato della missione; l'antenna ad ombrello non si aprì completamente e gli innumerevoli tentativi fatti per sbloccarla non servirono a nulla. L'unica speranza, per non pregiudicare la missione, era di utilizzare l'antenna a basso guadagno con una notevolissima perdita di efficienza nella trasmissione dati. La sonda venne riprogrammata e vennero potenziate le le stazioni riceventi a terra per consentire il download dei dati.

Oltre alla misura delle caratteristiche dell'alta atmosfera di Giove con il probe la missione ha avuto un notevole successo nel fornire immagini ad alta risoluzione di Ganimede, Callisto ed Europa.