La sonda Pioneer

Esplorazione con sonde spaziali di Giove - le missioni Pioneer

Nel 1969 la NASA approvava il programma per la costruzione delle due sonde Pioneer 10 e 11, da collocare su orbite diverse in modo che il Pioneer 11 potesse compiere anche una ricognizione di Saturno. I grandi problemi di questa difficile e lunga ricognizione spaziale erano il superamento della fascia di asteroidi e la capacità degli strumenti di bordo di resistere agli intensi livelli di radiazioni presenti intorno a Giove. Le due sonde Pioneer erano costituite da una grande antenna parabolica di 2.74 metri di diametro con una scatola esagonale di 36 cm per 71 contenente undici strumenti scientifici. L'informazione si prevedeva fosse trasmessa in forma digitale ad un ritmo di 2048 bit al secondo durante il viaggio di andata e di 1024 bit al secondo quando la sonda si sarebbe trovata nei pressi del pianeta. Il Pioneer 10 venne lanciato da Cape Canaveral il 2 marzo 1972 mentre il Pioneer 11 un mese più tardi, il 5 aprile 1972.

Il Pioneer 10 completò rapidamente i compiti assegnati dopo aver fotografato per la prima volta Giove alla distanza minima di 130000 km e poi continuò la sua corsa uscendo dal Sistema Solare il 13 giugno del 1973. La stessa sorte sarebbe toccata a Pioneer 11 che viaggiava nella direzione opposta a quella della sonda gemella.

Su entrambe le sonde è stata fissata all'esterno una targa, studiata dall'astronomo Carl Sagan, che conteneva immagini e simboli utilizzabili da possibili extraterrestri per capire da dove erano partite le sonde. Pioneer 10 attualmente è proiettata nella direzione di Proxima Centauri che raggiungerà tra 26135 anni.

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