L'astronomo G. D. Cassini

Cenni storici

Giove per gli antichi era il sesto dei pianeti in ordine di distanza, mentre nel sistema copernicano divenne il quinto, procedendo dal Sole, ed il secondo dei pianeti superiori. La sua consacrazione con il nome del re dell'Olimpo deriva dalla costanza del suo moto unita al suo splendore. Nel 1611 Galileo ne osservò per primo il disco, con un cannocchiale, scorgendone anche i quattro satelliti maggiori.

Fu il Fontana che, a Napoli nel 1646, osservò i dettagli del disco di Giove tra cui alcune delle principali bande oscure che lo attraversano. I primi studi approfonditi si devono però attribuire a G.D. Cassini che scoprì nel 1665 la "Grande Macchia Rossa" che gli fornì il valore di 9 ore e 56 minuti per la rotazione del pianeta. Fu anche in grado di osservare con sufficiente dettaglio delle strutture presenti nella banda equatoriale trovando un periodo leggermente minore di 9 ore e 51 minuti. La differenza nei periodi di rotazione indicò che i dettagli osservati non potevano appartenere ad una superficie solida. Cassini, misurando la rapida variabilità dei dettagli della struttura di Giove, vide in esse l'analogo delle nubi della atmosfera terrestre.

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