Variazioni nel clima di Marte studiate dal Telescopio Spaziale nei pressi del Polo Nord



1 Novembre 1996-Foto n.: STScI-PRC96-34

Il Telescopio Spaziale Hubble permette un monitoraggio continuo, se libero da altri programmi osservativi, dei pianeti del Sistema Solare con una risoluzione impossibile ai telescopi terrestri. Solo le sonde spaziali che li hanno raggiunti o che sono, come nel caso di Marte, in orbita attorno ad essi, forniscono una risoluzione della superficie, o dell'atmosfera di tali pianeti superiore al Telescopio Spaziale.

Questo ha permesso di costruire un'inedita ed interessante "Meteorologia Planetaria", arrivando almeno nel caso di Marte ma anche per Giove e Saturno, ad una vera e propria previsione delle condizioni meteorologiche di questi pianeti!

Le due immagini, della zona del Polo Nord di Marte, prese con il Telescopio Spaziale Hubble, il 18 settembre ed il 15 ottobre del 1996, rivelano una tempesta di polvere formatasi vicino al bordo del Polo Nord marziano. La tempesta è probabilmente causata da una differenza di temperatura fra il ghiaccio polare e le regioni scure al sud riscaldate dal Sole della primavera marziana.

La luce solare, aumentando la temperatura, induce il ghiaccio nella protezione polare a sublimare ed a ridursi d'estensione. Marte è famoso per le grandi tempeste di polvere. Tempeste più piccole, che assomigliano a quelle viste qui, sono già state osservate in altre regioni del pianeta dalla sonda Viking verso la fine degli anni 70. Tuttavia questa è la prima volta che un tal evento è stato osservato vicino al pack polare che, si nota nell'immagine, risulta retrocedere in estensione.

Le immagini di Hubble permettono di individuare dettagli superficiali che sono tipicamente sotto la risoluzione dei telescopi a terra. Questo genere di "previsione meteorologica planetaria" è stata utile per la preparazione dell'atterraggio del Pathfinder nel luglio 1997 e dell'arrivo del Mars Global Surveyor nel mese di settembre del 1997.

La parte superiore dell'immagine (18 settembre 1996)
La traccia colorata color salmone, nella zona del Polo Nord, mostra una tempesta di estensione pari a circa 1.000 km. Le nubi bianche alle latitudini più basse sono associate con la zona vulcanica più importante di Marte, quella dell'Olympus Mons. Quest'immagine è stata presa quando Marte era ad oltre 300 milioni di km da Terra.

La parte inferiore dell'immagine (15 ottobre 1996)
Benché la tempesta si dissipi entro ottobre, può essere notata una struttura "incurvata" della zona ciclonica che sta attraversando la calotta di ghiaccio. La figura è simile alle parti anteriori fredde dei cicloni terrestri associati, nella circolazione atmosferica terrestre, ai sistemi di bassa pressione. La linea della neve, che contrassegna il bordo della calotta, è retrocessa verso nord di circa 200 km, mentre il pianeta rosso si è avvicinato a 275 milioni di km di distanza.

Note tecniche Per confrontare le posizioni e le caratteristiche delle strutture "nuvolose" si tenga presente che le proiezioni dell'immagine, (a destra) sono concentrate sul Polo Nord geografico. I diagrammi sono orientati con una longitudine di 0°  nella parte superiore e mostrano i meridiani ogni 45°  di longitudine (che aumenta in senso orario). I cerchi di latitudine sono invece stabiliti a 40°, 60° e 80°  di latitudine nord. Le immagini di colore sono state montate dalle esposizioni separate prese con la Wide Field Planetary Camera 2.

Autori: James Bell III, Cornell University, Todd Clancy, Space Science Institute, Philip James, University of Toledo, Steve Lee, LASP, University of Colorado, Leonard Martin, Lowell Observatory, Michael Wolff, University of Toledo, and NASA
Office of Public Outreach -- outreach@stsci.edu
Ultima modifica: Venerdì 22 Novembre 1996
Copyright © 1990-1999 The Association of Universities for Research in Astronomy, Inc. All Rights Reserved.