Zona di Mercurio.

Fisica di Mercurio

Mercurio è il più piccolo dei pianeti "terrestri" che comprendono anche Venere, Terra e Marte.

Il diametro del pianeta è circa un terzo quella della Terra mentre la quantità di luce ricevuta dal Sole è, data la minore distanza, 6.67 volte maggiore di quella della Terra. La massa non può essere determinata da Terra poiché il pianeta non possiede satelliti. Solo nel 1974 ne è stata possibile la misura attraverso la deflessione della traiettoria della sonda Mariner 10, causata dell'azione gravitazionale del pianeta. La densità media risulta circa uguale a quella terrestre il che ha fatto supporre l'esistenza, nel suo interno, di un esteso nucleo di ferro e nichel.

La sua orbita è fortemente inclinata sull'eclittica, caratteristica questa condivisa solo con il pianeta più esterno Plutone. Infatti la sua eccentricità (e = 0.2056) è molto elevata per cui al perielio la sua distanza dal Sole è di 46 milioni di km mentre all'afelio risulta di 76 milioni di km. Notevole è pure l'inclinazione orbitale di 7° 0' seconda solo a quella di Plutone. Ha una densità media pari a 5.43 simile a quella di Venere e della Terra ma diversa da quella di Marte e della Luna.

Il perielio della sua orbita precede molto lentamente. Gli astronomi del secolo scorso ritenevano la meccanica newtoniana inadeguata per spiegare tale precessione arrivando persino a sospettare la esistenza di un altro pianeta (chiamato Vulcano) vicino alla sua orbita. Solo la teoria della relatività generale di Einstein spiegò tale discrepanza rinunciando alla ipotesi dell'esistenza di Vulcano. La corretta spiegazione della precessione del perielio è stata un importante verifica di tale rivoluzionaria teoria.

Per molto tempo si era creduto che il periodo di rotazione fosse uguale a quello di rivoluzione in modo da presentare sempre la stessa faccia al Sole. Nel 1965 invece osservazioni radar dimostrarono che il periodo di rotazione (58.65 giorni) è 2/3 quello di rivoluzione (87.969 giorni). Solo infatti nel caso di un'orbita circolare, e non fortemente ellittica come quella di Mercurio, i due periodi sono uguali, come prevede la meccanica celeste.
Interessante è il fatto che il periodo di rotazione di Mercurio è pari a 2/3 quello di rivoluzione. Questo depone in favore di una forte influenza gravitazionale del Sole sulla rotazione del pianeta poco dopo o forse anche durante la formazione del pianeta. La "lentezza" del moto di rotazione è dovuta all'effetto mareale prodotto su Mercurio dalla presenza del Sole.