Il satellite Mariner 10.

Esplorazione con sonde spaziali di Mercurio

Nel 1971 venne commissionato dalla NASA, all'industria aeronautica Boeing, il Mariner 10. Si trattava della sesta ed, a quei tempi, la più evoluta sonda della serie Mariner, dotata di uno schermo a forma di ombrello, installato sulla parte superiore del satellite, per proteggerlo dalla radiazione solare. Fu provvisto anche di due camere televisive e di uno spettrometro funzionante nell'ultravioletto. Una delle caratteristiche principali era la presenza, a bordo, di un elaboratore elettronico capace di essere programmato da Terra e di spedire dati sotto forma di immagini computerizzate.

Il lancio avvenne il 3 novembre del 1973 ed il 29 marzo 1974, dopo una ricognizione di Venere, essa sorvolò per la prima volta il pianeta da una altezza di 705 km. In una seconda fase di avvicinamento nel Marzo del 1975 la sonda si avvicinò sino alla distanza minima di 327 km. Le immagini rivelarono notevoli somiglianze tra l'ambiente di Mercurio e quello della Luna. Fu per merito dello scienziato italiano Giuseppe Colombo se fu possibile effettuare una rotta capace di intersecare ripetutamente l'orbita di Mercurio. Infatti egli fece notare come variando alcuni parametri dell'orbita sarebbe stato possibile effettuare almeno tre passaggi ravvicinati vicino al pianeta.

Mentre le telecamere mandavano immagini del pianeta il radiometro all'infrarosso acquisiva dati sulla superficie di Mercurio ed i tre rilevatori di particelle studiavano lo spazio interplanetario vicino ad esso.

Gli altri due incontri con Mercurio avvennero il 21 settembre del 1974 ed il 16 marzo del 1975, quest'ultimo ad una altezza di soli 374 km che permise di ottenere immagini con una risoluzione di appena 100 metri. Come risultato complessivo della missione Mariner 10 è stata tracciata una mappa del 45% della superficie di Mercurio utilizzando oltre 12000 immagini di Mercurio con una risoluzione media di 20 km. Solo una piccola parte del pianeta è stata osservata ad una risoluzione ancora maggiore di pochi km.

Si ottennero misure significative della massa del pianeta tramite le quali, insieme ai già determinati parametri della sua orbita, si poterono effettuare stringenti verifiche della relatività generale di Einstein. Ulteriori passaggi portarono a misure del campo magnetico del pianeta la cui intensità risultò circa l'1% quella della Terra. L'assenza di una forte polarizzazione nella banda UV indicò che la superficie era ricoperta da polvere molto fine e che mancavano tracce di flussi di lava basaltica recenti.

A tutto il 1997 la sonda spaziale Mariner 10 è l'unica che si sia avvicinata a Mercurio. Nel 1999 è prevista la missione "Mercury Polar Flyby" che prevede un sorvolo di Mercurio in modo da completare la stesura di una mappa della sua superficie. In particolare manderà immagini dettagliate delle regioni non fotografate dal Mariner 10: ad esempio quelle relative alle regioni polari del pianeta più vicino al Sole.