L'astronomo Le Verrier che previde la posizione di Nettuno in base a calcoli di meccanica celeste.

Cenni Storici

La scoperta di Nettuno fu uno dei maggiori successi della meccanica celeste. Dopo avere trovato Urano si andò a determinare la sua orbita scoprendo, nel 1830, una differenza tra le previsioni e la posizione vera di 20" (secondi d'arco) circa. La posizione di un pianeta nella sua orbita non dipende solo dall'attrazione gravitazionale del Sole ma anche dall'azione combinata degli altri pianeti. Si diffuse quindi in breve la certezza che la posizione di Urano fosse sbagliata perché non si era tenuto conto dell'attrazione di un corpo celeste situato ancora più lontano dal Sole.

Per identificare il corpo celeste che produceva la perturbazione sull'orbita di Urano occorreva predirne la posizione in cielo. Adams a Cambridge e Le Verrier a Parigi eseguirono i complessi calcoli, di meccanica celeste, per determinare la posizione del nuovo pianeta utilizzando le posizioni note di Giove, Saturno ed Urano. A questo punto la mano passò agli astronomi che andarono a ricercarne in cielo la posizione vera dove essa era stata predetta.

La sera del 23 settembre 1846 l'astronomo Galle notò la presenza di un astro relativamente brillante dove la carta del cielo non riportava nulla. Encke con il grande telescopio equatoriale dell'osservatorio di Berlino osservò che il nuovo corpo aveva la forma di un disco e che durante la notte presentava un moto significativo rispetto alle stelle di fondo. La posizione vera del nuovo pianeta risultava distare solo 55' (primi) dalla posizione indicata da Le Verrier e di circa il doppio da quella indicata da Adams. In seguito si capì che se la ricerca del pianeta avesse avuto luogo qualche anno più tardi, date le incertezze sulla sua posizione teorica, difficilmente lo si sarebbe trovato.

Poco dopo la scoperta di Nettuno, Lassel nel 1846, individuò il primo dei satelliti del pianeta: Tritone. Un secondo satellite, molto distante da Nettuno, fu individuato da Kuiper nel 1949 e gli venne dato il nome di Nereide. Osservazioni spettroscopiche della fine del 1800 confermate poi da Slipher nel 1912, misero in evidenza le bande di assorbimento dovute al metano; pressoché identiche a quelle di Urano.