Il Sistema Solare: la formazione dei planetesimi

All'interno della nebulosa originaria inizia la fase di contrazione. L'azione combinata della rotazione della nebulosa con la contrazione porta alla formazione di un sottile disco circolare piuttosto appiattito. Il momento angolare è ancora tutto concentrato nel proto-sole.

La nebulosa proto-sole + disco è composta da Idrogeno, Elio ed altri gas ma anche da polvere, grani di silicati, ferro e ghiaccio. I granuli sono essenziali in quanto la loro interazione con le molecole di gas in moto turbolento ne ha determinato la loro continua aggregazione. Si sono così prodotti, tramite le loro reciproche collisioni, una serie di aggregati sempre più consistenti per dimensioni e forma.

Con il tempo l'aggregazione si è fatta sempre più significativa sino a produrre, nel vortice primordiale, della vera e propria materia solida. Ciò ha portato alla formazione dei planetesimi, oggetti già sufficientemente massicci e con dimensioni sino a qualche km. Il fenomeno di aggregazione continuò anche per i planetesimi i quali orbitavano a migliaia quasi sullo stesso piano dell'orbita e strutturati in anelli analoghi a quelli oggi osservati attorno a Saturno.
 

Nella regione degli attuali pianeti esterni.
Oltre le 4 U.A. le collisioni favorirono la aggregazione in corpi più grandi, ma poiché le temperature erano molto più basse delle regioni interne, furono favorite le condensazioni di acqua ammoniaca ed altre specie volatili.

Nella regione degli attuali pianeti interni.
Entro un raggio di 4 U.A. i corpi di dimensioni dell'ordine del km si accumularono sino a formare oggetti grandi quanto l'attuale Luna mentre il gas interplanetario veniva spazzato via.

La zona centrale della nebulosa.
Nel frattempo la zona centrale della nebulosa era diventata così calda e densa da produrre l'innesco delle reazioni termonucleari.