Immagine di Ariel ripreso dal Voyager 2 il 24 gennaio 1986.
Cortesia NASA.

Satelliti di Urano

Nel gennaio 1787 Herschel scoprì due satelliti di Urano: Titania ed Oberon dai cui movimenti calcolò la massa del pianeta principale e la sua densità insieme ad altre caratteristiche fisiche. Nel 1851 Lassel scoprì altri due satelliti denominati Ariel ed Umbriel ed infine Kuiper nel 1948 ne scoprì un altro, il più interno di tutti, Miranda.

I satelliti noti prima della missione Voyager 2 erano i cinque maggiori. Le orbite dei satelliti giacciono tutte su di un unico piano inclinato di 98°  sul piano dell'orbita del pianeta e vengono percorse in senso retrogrado.

La missione Voyager 2 portò alla scoperta di altri dieci satelliti portando il totale dei satelliti conosciuti a quindici. Tutti i satelliti sono esterni agli anelli esclusi Cordelia ed Ophelia che costituiscono la coppia di satelliti "pastori" dell'anello (Epsilon).


I cinque satelliti maggiori sono quelli con un raggio superiore ai 100 km:  Miranda R = 235 km, Ariel R = 580 km, Umbriel R = 585 km, Oberon R = 760 km e Titania R = 790 km.
I restanti satelliti minori di Urano sono stati quasi tutti scoperti da Voyager 2: Cordelia, Ophelia, Bianca, Cressida, Desdemona, Juliet, Portia, Rosalind, Belinda, Puck.

Hanno un'albedo di circa il 7 % e le loro superfici sono coperte di materiale roccioso e ghiaccio. Hanno periodi orbitali compresi tra le 18 ore (Puck) e le 8 ore (Cordelia). Non si conosce il modo in cui ruotano i satelliti minori ma si può supporre che si comportino allo stesso modo dei cinque satelliti maggiori.


Una immagine di Urano con l'anello Epsilon ed alcuni dei suoi satelliti.