La mappa di Venere.

Superficie di Venere

I dati riguardanti la superficie sono stati ricavati dall'elaborazione dei segnali radar inviati dalle sonde interplanetarie. In particolare la sonda Magellano ha prodotto, tra il 1990 ed il 1994, una mappa estremamente dettagliata della superficie del pianeta con una risoluzione fino a 120 metri circa.

Le osservazioni rivelarono che la superficie di Venere è estremamente giovane (ha un'età variabile tra 300 e 500 milioni di anni) e che è stata dominata dal vulcanismo. Circa l'85 % di Venere è infatti coperto da flussi di lava, uno dei quali è più lungo del Nilo e più di 100000 piccoli vulcani a scudo punteggiano la sua superficie. Inoltre gigantesche caldere con diametri maggiori ai 100 km si sono osservate sul pianeta insieme a strutture del tutto peculiari come gli "aracnoidi" e "corone". Attualmente non sembra vi sia attività vulcanica in corso il problema però è ancora dibattuto in quanto data la spessa atmosfera è difficile osservare un eventuale segno di vulcani attivi.

Particolare attenzione merita lo studio:

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Altre caratteristiche della superficie

Come sulla Terra anche su Venere esistono depressioni ed elevazioni sul terreno. Circa però il 65% della sua superficie giace entro il raggio medio del pianeta, il 27% è al di sotto di 1 o 2 km mentre solo l'8% si eleva fino a 11 km di altezza. Il pianeta è quindi coperto da estese pianure con qualche depressione (Atalanta Planitia, Guinevere Planitia, Lavinia Planitia) e rare montagne. Queste estese pianure sono costituite da campi di lava prodotti centinaia di milioni di anni fa quando il pianeta era geologicamente attivo.

Due sole regioni si elevano al di sopra del raggio medio e, per questo, sono state indicate come continenti: Terra Ishtar nell'emisfero settentrionale, estesa quasi quanto l'Australia, e Afrodite vicino all'equatore. Nell'interno di Terra Isthar si trova una altopiano piuttosto elevato (Laksmi Planum) che è circondato dalle montagne più alte di Venere incluso il monte Maxwell alto circa 11 km. Sulla sua superficie non esiste acqua allo stato liquido ed una teoria suggerisce che il "materiale brillante" degli altipiani possa essere la pirite di ferro ("l'oro dei folli") che, a tali altezze, potrebbe essere stabile.

Il monte più alto di Afrodite è il monte Maat che pare un vulcano con attività piuttosto recente. In Afrodite si trova pure un canyon, chiamato Diana Chasma, con una profondità di 2 km ed una larghezza massima di 280 km. Rari sono i bacini che, se ci fosse acqua, potrebbero essere indicati come dei mari. Il più esteso è Atalanta Planitia nell'emisfero settentrionale.