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Quattro passi

Nel Capoluogo è possibile visitare il Delubro, antico tempietto preromanico costruito durante il dominio bizantino, tra VII e VIII secolo, che ricorda nelle sue caratteristiche costruttive le rotonde ravennati. Accanto al delubro, sorge la pieve di San Mamante completamente ricostruito nel 1931 sui resti del precedente edificio romanico.
A Vidiciatico l'abside della vecchia chiesa e l'adiacente campanile formano un angolo caratteristico che rende inconfondibile la piazzetta del paese. Poco distante troviamo l'oratorio di S. Rocco, di forma a capanna, con accanto un campanile a vela e portico con colonne in sasso, l'edificio venne costruito nel 1631 in segno di riconoscenza per la fine della peste di manzoniana memoria.
Poggiolforato: il suo nome significa "monte forato" e si riferisce al canale che il Senato Bolognese vi fece costruire, presumibilmente nel 1333, per trasportare il legname da costruzione direttamente a Bologna. Al centro del borgo, che conserva intatta parte della sua struttura originaria, è presente il museo etnografico "G. Carpani" dedicato alla vita quotidiana e ai mestieri delle popolazioni di queste montagne.
Il borgo di La Ca, che si incontra lungo la strada che conduce al Corno, è in realtà il risultato dell'aggregazione di vari piccoli borghi, tipici del popolamento sparso della montagna. Nei dintorni dell'abitato è possibile visitare alcuni antichi borghi che conservano ancora intatti i caratteri tipici dell'architettura montana.
Monte Acuto delle Alpi fu, nel Medioevo, un antico castello ed importante posto in posizione strategica lungo la strada di collegamento con la Toscana. Attualmente il paese, percorribile solo a piedi, conserva quasi intatte le caratteristiche medioevali ed offre al visitatore la sensazione di effet- tuare un viaggio a ritroso nel tempo.
Al centro del piccolo borgo di Gabba è possibile visitare l'antica chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, di modello romanico con una sola navata. All'interno sono presenti alcuni affreschi trecenteschi ed una preziosa vetratina di stile rinascimentale, dipinta a fuoco.
Farnè: l'abitato si segnala per la conservazione dei tratti architettonici caratteristici della valle del Dardagna, in cui alcune delle pietre con cui sono costruiti gli edifici sono da tempo immemore decorate con enigmatici simboli beneauguranti o propiziatori per la fecondità, a forma rispettivamente di volto (le "mummie"), o di emisfera (le "mamme").
Querciola: è una località di recente insediamento, sorta attorno alla chiesetta che è stata eretta in onore della Madonna in seguito ad un miracolo: si narra che un mazzo di fiori secchi lasciati presso una quercia, su cui era posta l'immagine di Maria, siano rifioriti in pieno inverno.
La località di Rocca Corneta trae il suo nome e la sua origine dall'antica presenza di una fortificazione di epoca medioevale, di cui ora rimane solo una maestosa torre arroccata su un cresta montuosa, a ricordo di un tempo in cui questo era un luogo molto importante e conteso, per la sua posizione di confine tra Bologna e Modena.
Incastonata in una gola, nell'alta valle del Silla, a Pianaccio sorge la sede del Parco regionale del Corno alle Scale. Oltre che come luogo ideale per le escursioni, Pianaccio, si segnala per la sua chiesa che trae le origini da un piccolo oratorio eretto nel 1736 e per il vicino borgo di Fiammineda, un tipico esempio di architettura spontanea della zona, ora abbandonato e, per questo, ancora più suggestivo.

Internet
www.comune.lizzano.bo.it