Benvenuti a BoAstro2009!
Nel 2009 ricorre il quattrocentesimo anniversario delle prime osservazioni eseguite da Galileo Galilei
con il cannocchiale. Per celebrare questo anniversario l'Unione Astronomica Internazionale
ha proclamato il 2009 Anno internazionale della astronomia.
Le istituzioni astronomiche presenti sul territorio bolognese - il Dipartimento di Astronomia
dell'Università, l'Osservatorio Astronomico, l'Istituto di Radioastronomia e l'Istituto di Astrofisica
Spaziale e Fisica Cosmica dell'Istituto Nazionale di Astrofisica - che svolgono da sempre un ruolo rilevante,
nella ricerca, nell'insegnamento universitario e nella diffusione della cultura scientifica,
hanno deciso di dare il via a BoAstro2009 per contribuire con varie iniziative a questo
anno, dedicato a celebrazioni dell'astronomia e dei suoi contributi all'avanzamento
delle conoscenze con l'intento di favorire una diffusione sempre più vasta dell'astronomia,
della scienza e della cultura in generale.
Anno internazionale della astronomia
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua riunione del 20 dicembre accogliendo la proposta che l'UNESCO,
l'organo delle Nazioni Unite per l'Educazione e la Scienza aveva avanzato nel dicembre 2005, ha proclamato il 2009
Anno internazionale della astronomia.
Obiettivo dell'Anno internazionale della astronomia è aiutare il pubblico di
tutto il mondo a riscoprire il proprio posto e ruolo nell'universo attraverso una ritrovata
consuetudine con il cielo. Il motto dell'IYA2009, L'Universo, a te scoprirlo (The Universe, Yours to Discover)
cerca di rendere conto del senso di questa riscoperta personale e collettiva, che punta a far percepire come
la conoscenza scientifica possa contribuire a un mondo più equo e pacifico.
Per approfondire:
Perché il 2009 Anno galileano e Anno internazionale della astronomia
Da Galileo all'universo in espansione
Anno Galileano
Verso la metà del 1609 Galileo Galilei per la prima volta puntava un cannocchiale verso il cielo.
Fu una rivoluzione per l'astronomia ma anche, più in generale, per la cultura umana. Ecco perché
si è pensato al 2009 - quattrocento anni da quelle prime osservazioni - come
all'Anno internazionale della astronomia, così come il 2005 è stato l'Anno internazionale della fisica,
a un secolo dal 1905, anno in cui Albert Einstein pubblicò i suoi saggi sulla relatività.
Oggi qualsiasi telescopio per bambini è dieci volte meglio di quello costruito da Galileo.
Ma più che il telescopio conta il cervello di chi lo usa. Nel 1609 anche Thomas Harriot in Inghilterra
puntò al cielo un cannocchiale. Eppure non disegnò i crateri lunari, non scoprì i satelliti
di Giove né le fasi di Venere, le macchie solari, le stelle della Via Lattea.