La spiegazione ancora oggi largamente accettata e condivisa delle trasformazioni evolutive si deve a Charles Darwin. Un insieme di fattori e condizioni consentirono a Darwin di arrivare alla formulazione della sua teoria; fra le varie ricordiamo:
a) le osservazioni paleontologiche e faunistiche effettuate nel corso del suo viaggio attorno al mondo dal 1831 al 1836
b) la lettura dei Principi di Geologia del fondatore della moderna geologia Lyell
c) la lettura del Saggio sulle popolazioni dell'economista Malthus
d) gli esperimenti di selezione artificiale effettuati dagli allevatori inglesi e da lui stesso
In sintesi Darwin assunse che la trasformazione dei viventi (peraltro già postulata da vari predecessori) era un fatto possibile; perché ad esempio in Sud America le faune fossili di vertebrati esclusivi di questa zona (come gli armadilli o i bradipi) erano somiglianti a quelle attuali? E perché ogni isola dell'arcipelago delle Galapagos doveva ospitare una differente specie di fringuello o di testuggine peraltro simili fra di loro. La soluzione andava cercata in cause che, come quelle postulate da Lyell per le trasformazioni della Terra, fossero attualmente verificabili e agissero per un tempo sufficientemente lungo, e questa soluzione era nella discendenza con modificazioni. Ogni vivente genera nel corso della vita un numero di figli più elevato di quelli che effettivamente sopravviveranno fino a riprodursi essi stessi; tale sopravvivenza differenziale è legata alla variabilità dei singoli individui che fa si che alcuni siano più dotati di altri e quindi sopravvivano alle condizioni che vanno via via sperimentando nel corso della loro vita. Ora come l'allevatore seleziona artificialmente con incroci preordinati le pecore che danno più lana o le mucche che danno più latte, così in natura la selezione naturale agisce da setaccio filtrando gli individui meno dotati. Il protrarsi nel tempo di quest'azione di filtro su caratteristiche ereditabili porta alla progressiva trasformazione delle specie cioè alla loro evoluzione.

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