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Nel mondo
21 giugno. Asilo politico per una etoile
Rudolf Nureyev (1938 - 1993)
Rudolf Hametovic Nureyev, il ballerino che ha incantato il pubblico di tutti i teatri del mondo, nasce su un treno in una regione del lago di Baikal durante il viaggio che sua madre aveva intrapreso per raggiungere il marito che si era trasferito a Vladivostock per motivi di lavoro. Nel 1955 entra a far parte della scuola di ballo del Teatro Kirov di S. Pietroburgo dove studia con A. Pushkin e, tre anni dopo, viene ammesso in compagnia diventando subito protagonista e grande interprete dei ruoli principali del repertorio classico. Nel 1961 il primo ballerino del teatro Kirov si infortunò e Nurayev dovette rimpiazzarlo in un esibizione a Parigi. L'esibizione fu un successo di pubblico e di critica. Nurayev però infranse le rigide regole imposte dal suo paese uscendo e frequentando degli stranieri. Immediatamente scattò l'ordine di rimpatrio. All'aeroporto di Parigi, Nurayev si accorse che mentre gli altri membri del balletto avevano un biglietto per Londra
(prossima tappa della tournee) a lui era stato assegnato un biglietto per Mosca perchè doveva partecipare ad un gala. Nonostante le assicurazioni che avrebbe raggiunto la compagnia a Londra, Nurayev comprese che non gli sarebbe stato più concesso di espatriare per cui si consegnò
alla polizia francese dell'aeroporto chiedendo asilo politico. Nel 1962, a Londra, divenne
principal guest artist del
Royal Ballet formando con Margot Fonteyn una leggendaria coppia. Sempre nel 1962 debutta negli Stati Uniti con il Chicago Opera Ballet. Grande è anche la sua attività di coreografo. Nel 1982 diventa cittadino austriaco e nel 1983 Direttore del Ballo dell'Opéra di Parigi: incarico che ricoprirà sino al 1987. Nel 1989, infine, la Russia gli riapre le porte ed egli può danzare al Kirov
La Sylphide. Malato da tempo di Aids, il grande ballerino si spegne presso un ospedale parigino dopo uno straziante e patetico congedo dal suo pubblico avvenuto l'8 ottobre 1992 che lo acclama all'Opéra de Paris per la messa in scena della
Bayadére: ultimo suo lavoro di coreografo. Rudolf Nureyev rimane e rimarrà per sempre il mito della danza e l'emblema di un artista dalla straordinaria personalità e dal grande virtuosismo: danzatore bello, ardente, espressivo e carismatico, carico di magnetismo personale e capace di incantare il pubblico di tutto il mondo.