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1945-1956
Il sogno prende forma: da Peenemunde allo spazio.

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Test di un razzo V-2 da parte degli Stati Uniti
Quando, nella fase finale della Seconda Guerra Mondiale, gli Alleati vennero - per dolorosa esperienza personale - a conoscenza dell'esistenza delle armi segrete naziste e ritennero che in Germania fossero in avanzato stato di sviluppo anche gli studi per la realizzazione della bomba atomica, furono messe a punto contromisure volte a eliminare la minaccia rappresentata dalle une e dall'altra.

In particolare, gli Anglo-Americani attivarono l'Operazione Crossbow per scoprire e neutralizzare le bombe volanti tedesche V-1 e, soprattutto, V-2, mentre i soli Statunitensi vararono l'Operazione Overcast (in seguito denominata Paperclip) volta a mettere le mani sugli scienziati che quelle armi avevano contribuito a costruire.

C'era poi una terza operazione, denominata Alsos, dedicata alla ricerca dei fisici impegnati nella costruzione della bomba atomica i cui principi di base, come noto, erano stati definiti proprio in Germania nel decennio precedente.

E se a guerra finita venne scoperto che i Tedeschi non erano poi così avanti come temuto nella realizzazione dell'arma atomica, è noto come proprio questo timore avessero spinto gli Americani a varare il Progetto Manhattan, volto a realizzare lo stesso tipo di ordigno in anticipo rispetto al nemico.
Aereo madre B-29 e aerorazzo X-1
  Ma per un certo periodo, nelle menti degli Alleati, era stata devastante la paura rappresentata dalla possibilità che la Germania di Hitler avesse a disposizione non solo la bomba atomica, ma anche razzi potenti in grado di lanciarla ovunque.

Tuttavia, mentre le armate alleate marciavano - sia da est che da ovest - verso il cuore della Germania tra la fine del 1944 e i primi mesi del 1945, tutti i protagonisti avevano già ben chiaro in mente quali sarebbero stati i nuovi nemici dopo la definitiva sconfitta del Nazismo.

Pertanto, lo sforzo che Occidentali e Sovietici avevano intrapreso a guerra ancora in corso non era volto soltanto alla neutralizzazione delle armi di rappresaglia tedesche, ma anche all'obiettivo di  assicurarsi, per il prevedibile confronto futuro tra i Blocchi, le mirabolanti tecnologie che stavano dietro a quelle armi e gli uomini che le avevano messe a punto.

Questo spiega, quindi, la filosofia alla base di Crossbow, da una parte, e di Overcast/Paperclip dall'altra, come pure delle analoghe iniziative messe in atto dai Sovietici.

La tecnologia missilistica sviluppata dai tedeschi a Peenemunde era di fondamentale importanza per le potenze che stavano per uscire vincitrici dalla Seconda Guerra Mondiale ed in particolare per Americani e Sovietici, che furono quelli che soprattutto ne beneficiarono.
Lancio di prova di un razzo V-2
  Gli uomini di Wernher Von Braun e Walter Dornberger avevano sviluppato un modello di razzo, l'A-4 (meglio conosciuto col sinistro identificativo di V-2), infinitamente superiore a quelli fin lì sviluppati sia in America che nell'Unione Sovietica: non si limitava infatti a compiere una semplice traiettoria balistica, ma era un vero e proprio missile completo, dotato oltretutto di un sistema di autoguida giroscopica che lo portava a compiere una traiettoria prestabilita partendo in verticale da una piattaforma mobile. Per arrivare a questa realizzazione rivoluzionaria i tecnici e gli ingegneri tedeschi avevano sviluppato un know-how giunto allo stadio operativo fortunatamente troppo tardi per rovesciare le sorti della guerra, ma ritenuto di inestimabile valore da coloro che si preparavano a reggere le sorti del mondo dal 1945 in poi.

Non sfuggivano infatti agli strateghi dell'est e dell'ovest le enormi potenzialità militari di un arsenale atomico basato su vettori missilistici ed i suoi indubbi vantaggi rispetto ai vettori aeronautica tradizionali, che peraltro le esigenze della guerra avevano portato a sviluppi via via sempre più sofisticati.

E' innegabile che gli sviluppi della tecnologia missilistica degli anni cinquanta, che portarono sul finire del decennio alla messa in orbita dei primi satelliti artificiali, siano stati dovuti soprattutto al lavoro dei tecnici tedeschi veterani della realizzazione delle "armi V" messi all'opera in Russia e negli USA, così come è innegabile che lo sviluppo dei razzi destinati a portare carichi utili nello spazio siano direttamente derivati da ordigni studiati e costruiti in primis al fine di utilizzi militari.
Razzo V-2
  Il gruppo di Von Braun, che si ritroverà riunito dopo la guerra nell'arsenale Redstone dell'Esercito Americano, realizzerà infatti prima il missile Redstone (derivato statunitense della V-2 tedesca) e poi una sua versione potenziata ribattezzata Jupiter-C, che metterà in orbita il satellite Explorer 1, risposta agli Sputnik sovietici, come primo passo verso la costruzione dei sempre più grandi e potenti vettori Saturn che porteranno l'uomo sulla Luna.

Qualcosa di simile avvenne dall'altra parte, con scienziati tedeschi che contribuirono allo sviluppo degli studi che portarono l'Unione Sovietica prima a disporre di vettori di armi atomiche all'avanguardia e, in seguito, nello spazio, anche se è interessante notare come i Sovietici, a differenza degli Americani, non permisero ai "loro" tedeschi di realizzare praticamente mai nulla, utilizzandoli esclusivamente in compiti di studio e progettazione. E quando ritennero che ormai le loro conoscenze non fossero più utili alla causa, non fecero altro che rispedirli in treno in Germania.

Ma non si può disconoscere il ruolo fondamentale da essi avuto nel concepimento del missile strategico R-7 che, realizzato da Sergei Korolev, verrà poi trasformato nel primo vettore spaziale sovietico che porterà in orbita prima lo Sputnik e poi Yuri Gagarin.
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