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Nel mondo
30 maggio. Il Biafra si proclama indipendente


Il golfo del Biafra
Ci sono guerre che restano nella memoria. E quella del Biafra è una di queste. Senza conoscerne le origini né le conclusioni, e neppure dove il conflitto ha avuto luogo, sono molte persone che si ricordano di questa tragedia. Infatti, tra il 1967 e il 1970, più di un milione di Nigeriani trovarono la morte nel corso del tentativo di secessione della regione ricca di petrolio del Biafra.
Alla ricerca di una unità nazionale, il Governo nigeriano nato da un colpo di stato militare, guidato dal musulmano generale Gowon, inizia le persecuzioni di cui sono vittime i cristiani dell'etnia Ibo nel nord del Paese.

Il governatore militare della regione dell'Est - feudo del popolo Ibo - il tenente colonnello Ojukwu rifiuta di riconoscere la legittimità del Governo e proclama l'indipendenza del Biafra.  La reazione del governo militare non si fa attendere e in breve misure di repressione di polizia si trasformano in una guerra civile. Un conflitto nel quale all'apice dei combattimenti le truppe federali misero sul terreno 250mila uomini. Il Biafra tiene duro e costringe Lagos ad una vera prova di forza.  Gridando al genocidio, i militari del Biafra arrivano repentinamente ad attirare l'attenzione sulla loro sorte. Le truppe regolari, infatti,  bloccano i confini di tutta la regione impedendo l'accesso ad ogni aiuto umanitario. Gli Ibo, sull'orlo della carestia, non cedono. Questa guerra civile, in una delle più importanti riserve petrolifere del continente, non sembra lasciare nessuno indifferente.

Il Biafra in ginocchio chiede alle Nazioni Unite di discutere le modalità di un cessate il fuoco per preparare gli accordi di pace. Il governo centrale oppone un no categorico e pretende una sola cosa: la resa totale e senza condizioni. Nel dicembre del 1967 una quadrupla offensiva, forte di 120 mila uomini, avrà ragione delle ultime  difese del Biafra. Ojukwu fugge in Costa d'Avorio, lasciando al suo vice di firmare il 13 gennaio 1970, un cessate il fuoco immediato.
Dopo la destituzione dell'ormai generale Gowon, nel 1976, Ojukwu è perdonato dalle autorità ed è autorizzato a vivere in Nigeria. Candidato alle elezioni del 2004, il vecchio capo ribelle del Biafra, 70 anni oggi, è una delle componenti maggiori dell'opposizione attuale con il suo partito la "Grande Alleanza per il progresso".
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