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In Italia
7 dicembre. Contestazione alla Scala
La contestazioneDa
Formidabili quegli anni di Mario Capanna: «Arrivano i primi «scaligeri», agghindatissimi. Gli uomini sono lustri come manichini. Le signore impellicciate e ingiolellate per centinaia di milioni. Uno schiaffo per milioni di poveri cristi. Per qualche minuto non succede nulla. Si infittisce l'arrivo. Auto sontuose e lucide, con autisti in livrea, depongono con grazia tirati melomani all'ingresso del tempio. Uno studente solleva, alto sopra la testa, un cartello che dice: "I braccianti di Avola vi augurano buon divertimento". Parte un coro: "Borghesi, ancora pochi mesi" (ecco che le esigenze della rima costringono a svisare i tempi storici).
Una coppia, impeccabilmente addobbata, fende sinuosamente i cordoni di polizia, a tre metri dagli studenti. Parte un uovo. Centro perfetto sulla spalla dell'uomo. Schizzi giallastri massacrano di rimbalzo lo stupendo abito della sua compagna. Per brevi minuti è tutto un via vai, in aria, di uova e cachi. (A proposito: la mitologia giornalistica ha fatto prevalere l'idea che si trattasse di uova marce. Sciocchezze faziose. Come sanno tutti i cuochi, è rarissimo trovare uova marce.). I tiri sono per lo più esatti. I bersagli colpiti numerosi. Elevata la percentuale di smoking, tupé e pellicce messi fuori uso. La polizia mostra segni di nervosismo rapidamente crescenti. E chiaro che dopo l'indignazione popolare per l'eccidio di Avola ha ricevuto ordini di non intervenire fino al limite del tollerabile. Si avverte che la corda sta per spezzarsi».