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Nel mondo
18 agosto. Inizia la Rivoluzione culturale
Rivoluzione Culturale CineseLa grande rivoluzione culturale proletaria iniziò ufficialmente nell'agosto del 1966. Avviata mentre ancora il sistema economico cinese risentiva delle difficoltà derivate dalla sospensione degli aiuti sovietici, segnò il punto culminante dello scontro tra due correnti di pensiero cinesi. La componente che sosteneva la necessità di continuare la lotta di classe anche dopo l'instaurazione del regime socialista, ispirata dallo stesso Mao, ed i sostenitori del primato dell'economia sull'ideologia politica. Il movimento, nato inizialmente tra i gruppi di studenti, si estese progressivamente e coinvolse nei suoi attacchi alcuni settori del partito comunista, dello Stato e dell'esercito cinese. Per poi passare definitivamente sotto il controllo dell'esercito e, in particolar modo, del ministro della difesa Lin Piao. Al 9° congresso del partito comunista cinese, tenutosi nell'aprile 1969, trionfò la rivoluzione culturale e Lin Piao, visto come il successore di Mao, che sostenne la politicizzazione dell'esercito contro i rischi di un eccessivo potere del partito.
Questo, però, lentamente riprese il sopravvento e Lin Piao, scomparso misteriosamente nel settembre 1971, venne posto sotto accusa nel corso del 10° congresso (agosto 1973), assieme ai suoi collaboratori. La vittoria del partito, guidato dal premier Chou En-lai, fu sancita dall'avvio di una "
seconda rivoluzione culturale", il cui scopo primario fu quello di screditare la figura di Lin Piao, che veniva accomunata a quella di Confucio e accusata di revisionismo. Dopo la morte di Mao, nel 1976, e l'arresto dei dirigenti della sinistra, la cosiddetta "banda dei quattro", pose definitivamente termine alla lotta tra i due schieramenti. L'espressione "rivoluzione culturale" fu in seguito utilizzata, nel dibattito politico, per indicare il decennio (1966-1976) in cui la sinistra aveva cercato di prendere la direzione dello Stato. Lentamente la stessa figura del presidente Mao è stata accomunata, nella condanna, a quella di Lin Piao e alla banda dei quattro.