L'Universo e l'origine della vita

Le molecole organiche nella materia interstellare

Francesco Saverio Delli Santi

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Premessa
Il materiale "rozzo": gli elementi chimici
Le nubi interstellari
Le osservazioni
Le ipotesi generali
Il problema chimico
Il problema astrofisico
Le reazioni gassose nelle nubi oscure
Conclusioni
Appendice
Letture e internet

Conclusioni

A conclusione si può dire che chimica in fase gassosa, chimica di superficie, fotolisi dei grani di polvere sembrano al momento vie capaci di spiegare la sintesi, nella materia interstellare, di molecole anche alquanto complesse, tra cui HCO, HNCO, H2CO, HCONH2, HCOOH e, in alcuni casi, anche glicina, alanina, altri aminoacidi, basi di acidi nucleici, urea e persino zuccheri. Nell'Universo sono dunque disponibili i "mattoni" della vita in grande abbondanza.

Il processo di formazione del Sistema solare a partire da una nube interstellare produsse, oltre al Sole ed ai pianeti, corpi di piccole dimensioni quali le comete e gli asteroidi. Tali corpi minori non hanno conosciuto le trasformazioni cui sono andati incontro i pianeti e quindi conservano le tracce della nube originaria. È certo che osservazioni di comete quali quella di Halley, la Hale-Bopp e la Hyakutake hanno rivelato in esse una grande abbondanza di composti organici. Quando una cometa attraversa la regione relativamente calda del Sistema solare interno, il suo strato superficiale si vaporizza in gas e polvere che, in parte, vengono attratti dal campo gravitazionale terrestre. Si stima che la polvere interstellare che cade sulla Terra apporta ogni giorno circa 30 tonnellate di materiale organico. Per quanto riguarda i frammenti di asteroidi che colpiscono il nostro pianeta sotto forma di meteoriti, essi sono costituiti per lo più da rocce e composti metallici, ma alcuni contengono anche sostanze organiche come basi degli acidi nucleici, ammine e ammidi.

Della grande varietà di composti organici estratti dalle meteoriti, quelli che hanno maggiormente attirato l'attenzione sono le 70 varietà di ammminoacidi, di cui otto appartenenti al gruppo dei 20 impiegati dalle cellule per sintetizzare le proteine. Ma quello che più conta, con una prevalenza di amminoacidi sinistrorsi, caratteristica questa di quelli degli organismi viventi.

Ciò sta a significare che reazioni chimiche che producono composti organici di interesse biologico sempre più complessi continuano ad avvenire nei ghiacci che costituiscono le comete e nelle regioni più fredde del Sistema solare. Esula dalla panoramica generale fin qui mostrata l'analisi di tali processi, i quali costituiscono un campo di ricerca attuale, interessante ed affascinante e che coinvolge in egual misura astronomi, chimici e biologi, in merito ai quali rimandiamo alla vasta letteratura esistente, sia specialistica che divulgativa.



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