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Avvistato Gaia da Loiano! |
Dopo i combattuti tentativi dei mesi scorsi, il satellite GAIA (Fig. 1) e’ finalmente “emerso”
nella notte del 17 Ottobre scorso, da osservazioni BFOSC con il telescopio Cassini di 1.52m
dell’Osservatorio di Loiano. Le osservazioni sono state condotte da
Alberto Buzzoni, Italo Foppiani e Roberto Gualandi,
con l’entusiastico supporto degli studenti Francesca Rizzo e
Sadegh Moslehi, della Laurea Magistrale in Astrofisica e Cosmologia
del DIFA di UniBo.
Gaia e’ al momento estremamente debole, con una magnitudine misurata R= 21.0. Il satellite e’ di colore piuttosto “rosso” con un (V-R)= 0.96 (quindi simile ad una stella di tipo spettrale M). La detezione e’ stata possibile grazie al recente rinnovamento del sistema di controllo del telescopio, che non solo ha permesso di automatizzare le operazioni di puntamento ma anche di implementare il “tracking differenziale” (Fig. 2), testato per la prima volta in questa occasione.(1)
La guida nella nuova modalità ha permesso di compensare con grande accuratezza il movimento proprio del satellite in cielo, in modo da focalizzare i suoi fotoni sul medesimo punto del CCD amplificandone il segnale. Il telescopio e’ ora in grado di seguire (e, all’occorrenza, di “mettere in fenditura”) oggetti in traiettoria arbitraria (anche curva, retrograda etc.) e molto veloce (fino a 30 gradi/ora, ovvero la percorrenza del diametro lunare in circa 1 min, si veda il test in Fig. 3).
La rilevazione di Gaia, in particolare, segna un punto importante per il nostro telescopio, dal momento che le difficoltà incontrate da ESA nel calcolo della luminosità attesa per il satellite, (diverse magnitudini più debole del previsto, una volta operativo in orbita), si sono dimostrate critiche per il contributo della rete di telescopi ottici a Terra alle operazioni di “station keeping” della nave (Fig. 4).
Questa “marcia in più” apre la via anche a tutti quei nuovi progetti osservativi (“di nicchia” ma potenzialmente molto competitivi) che riguardano lo studio (soprattutto spettroscopico e polarimetrico) dei NEO e dei PHO (“Potentially Hazardous Objects”, asteroidi e comete in flyby ravvicinato alla Terra). Sarà inoltre possibile utilizzare il telescopio per operazioni di validazione orbitale di satelliti artificiali (commerciali e scientifici) in orbita HEO e GEO terrestre e di caratterizzazione orbitale dei pericolosi "detriti spaziali" (space debris). (2) Potrebbe attendersi, infine, un contributo competitivo del telescopio Cassini anche per il tracking delle future missioni di sonde in orbita perilunare e come supporto ottico al tracking delle manovre di “gravity assist” (entro circa 5 Milioni di km dalla Terra) delle prossime di missioni interplanetarie a Marte e oltre. Alberto Buzzoni
(1) Il gruppo di lavoro INAF/DIFA e’ composto da Giovanni
Bregoli, Ivan Bruni, Fausto Cortecchia, Giuseppe Cosentino, Italo Foppiani e Roberto Gualandi.
(2) Il gruppo di lavoro sui satelliti, interno ad OABo, e’ composto da Giuseppe Altavilla, Alberto Buzzoni, Emiliano Diolaiti, Silvia Galleti e Alessandra Giannuzzi. Sono in corso contatti per collaborazioni con il Dip. di Ingegneria Aerospaziale dell’Universita’ di Roma e Bologna, con il CRECTEALC/INAOE (Messico) e con l’Estonian Research Council/ Universita’ di Tartu (Estonia). |
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AB/Oct 2014 |