Nella serie delle Effemeridi bolognesi, iniziata da Eustachio Manfredi (Bologna 1674-1739, primo direttore dell'Osservatorio di Bologna) nel 1715 e continuata poi dai suoi successori presso la Specola felsinea fino al 1844, compare Urania, in due diverse incisioni, sullo sfondo di Bologna.

ZANOTTI, Eustachio

Ephemerides motuum coelestium ex Anno 1775 in annum 1786 ad meridianum Bononiae ex Halleii tabulis supputatae.
Bononiae, ex Typographia Laelii a Vulpe, 1774.
[2], VIII, 384 p., 4°.
XI . 9 . 26
Lalande
Nella prima incisione, essa è rappresentata con un libro sotto il braccio ed un altro sotto il piede, circondata da vari strumenti: l'orologio, il compasso, la squadra ed il quadrante mobile.

L'incisione è firmata da Anton Maria Zanetti (1680-1757) e da Bernard Picart (1673 - 1734); il primo, veneziano, fu allievo di N. Bambini, del Balestra e di Sebastiano Ricci presso la scuola veneziana, poi fu attivo a Bologna alla scuola di Giovanni Maria Viani. Personalità di spicco nel panorama artistico veneziano del '700, Zanetti associò all'attività di incisore quella di collezionista, stampatore ed erudito, cui va il merito del riordino delle raccolte artistiche del principe d'Orléans a Parigi e del principe di Liechtenstein a Vienna. Bernard Picart, parigino, realizzò lavori tanto con la tecnica del bulino che dell'acquaforte e della xilografia, esercitandosi sia su temi sacri che mitologici ed allegorici; morì ad Amsterdam.

Eustachio Zanotti (Bologna 1709-1782) successe nel 1739 a Manfredi alla direzione dell'Osservatorio di Bologna, che dotò di nuovi e più potenti strumenti. Con essi effettuò osservazioni del Sole, della Luna, dei Pianeti e di comete che furono pubblicate nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze di Bologna e di Accademie estere.

CATUREGLI, Pietro

Ephemerides motuum coelestium ab anno 1817. ad annum 1822. ad meridianum Bononiae supputatae.
Bononiae, ex Typographia Iosephi Lucchesini, 1819.
[2], XVI, 312, XXVIII, [4] p., 4°.
DCCC - f° - 44
Poggendorff
L'incisione anonima che correda le Effemeridi del 1819 raffigura Urania, il capo coronato di stelle, che regge una sfera armillare ed indica la città di Bologna sullo sfondo; nel panorama bolognese compare qui, oltre alle Due Torri (Asinelli e Garisenda), la torre della Specola, eretta nel 1725. Il museo della Specola possiede una sfera armillare simile a quella impugnata da Urania , dono di Papa Benedetto XIV.

Pietro Caturegli (Bologna 1786-1833) fu dapprima assistente alla Specola di Bologna, che poi diresse dal 1815 fino alla morte. Con il termine della sua direzione incomincia il declino dell'Osservatorio, che cesserà di lì a poco, nel 1844, la pubblicazione delle Effemeridi.


Biblioteca del Dipartimento di Astronomia
Pierluigi Battistini, Laura Peperoni e Marina Zuccoli